domenica 9 maggio 2010

Esistere come corpo

«Diamo il nostro corpo a tutti, anche al di fuori di ogni relazione sessuale: attraverso gli sguardi, i contatti. Lei mi dà il suo corpo, io le do il mio: esistiamo l'uno per l'altro come corpi. Ma non esistiamo allo stesso modo come coscienza, come idee, sebbene, le idee siano modificazioni del mio corpo.
Se volessimo esistere veramente per l'altro, esistere come corpo, come corpo che può essere continuamente spogliato - anche se non lo si fa mai - le idee dovrebbero manifestarsi all'altro come provenienti dal corpo. Le parole sono tracciate in una bocca da una lingua. Tutte le idee dovrebbero manifestarsi allo stesso modo, anche le più vaghe, le più fugaci, le meno afferrabili. In altre parole non dovrebbe più esistere questa clandestinità, questa segretezza che taluni secoli hanno creduto fosse l'onore dell'uomo e della donna. Questa mi sembra una sciocchezza».

Jean-Paul Sartre, Autoritratto a settant'anni e Simone de Beauvoir interroga Sartre sul femminismo, Il Saggiatore, Milano 1976 (pagg. 11.12)

La formazione delle idee passa dal nostro corpo? O le idee sono in circolo nelle menti del mondo rimbalzando da una testa all'altra e il corpo (il nostro) le modifica, le trasforma? Se improvvisamente il mondo venisse spogliato del nostro corpo, le idee continuerebbero a circolare come satelliti impazziti o cadrebbero al suolo come pioggia, come lacrime? A cosa mi riferisco? All'idea di Dio*. L'idea di Dio proviene dal nostro corpo e, nel corso dei secoli, l'abbiamo modificata, trasformata - soprattutto: allontanata dalla sua origine. Dio - e a cascata: lo Stato, la Struttura generale che ci guida e governa è invenzione del corpo umano. Il corpo, il nostro, quello di ognuno, è il centro del mondo. Rimpossessarsi del corpo per rimangiare l'origine dell'idea.

Un idea un concetto un'idea
finché resta un'idea
è soltanto un'astrazione
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.

3 commenti:

Weissbach ha detto...

Siete piccoli, stupidi, mentali.
Andate troppo di testa.
Andate di corpo!

Gians ha detto...

La raffigurazione di una idea messa in croce è chiaramente alla base di una cultura che ci appartiene. Non potrei pensare un concetto, un pensiero tra quelli che ho in mente espresso in da un corpo che non mi appartiene.

paopasc ha detto...

Per come la vedo io, punto di vista anche materialistico, non ci sono idee senza corpo. Però basta crearle una volta, che quelle sopravvivono anche senza. In altri corpi, è ovvio.
L'immagine che ho di questa situazione può essere espressa così: per un mondo a due dimensioni, la terza dimensione, se intuita, è un mondo delle idee. Si sa che esiste ma è al di fuori della nostra portata. Se qualcuno del mondo 2D entra in connessione con quello 3D avviene che ha un'idea. Mercè sua, altri possono acquisire queste connessioni.
Ma ora chiederai: questo mondo 3D delle idee, esiste indipendentemente da quello 2D (i corpi?). Non necessariamente. Possiamo anche esserne i creatori.
Richiama Popper, ma spero di riuscire a definire le regole che generano le idee e anche quelle vigenti UNICAMENTE nel loro mondo.