sabato 29 maggio 2010

Flatulenze teologiche

Qualcuno mi aiuta a capire questa frase?

«"Sarebbe davvero meglio" per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori che i loro crimini fossero "causa di morte" perché per loro "la dannazione sarà più terribile"».

Cioè, ditemi che non capito se ho capito davvero che Monsignor Scicluna intende che per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali sarebbe davvero meglio che i loro crimini fossero causa di morte (dei minori) affinché i colpevoli meritino una dannazione eterna. Cioè ancora: è meglio che il minore muoia per dannare eternamente chi lo uccide? Mi sembra un pensiero talmente contorto, talmente fondamentalista, da fare il paio con quello dei predicatori delle madrasse pakistane che istillano l'idea che uccidersi per il Profeta sia cosa buona e giusta e soprattutto ricompensata nell'aldilà.

La differenza qui è invece che la colpa è castigata nell'aldilà.

Ancora una volta con questo pensiero di Dio giudice.

Il Dio unico giudice possibile è il Salomone che è pronto a tagliare il bambino in due nella contesa delle due madri per provocare nella vera madre la scelta decisiva di esser pronta ad abbandonare la causa della contesa affinché il bambino viva.

Ancora con questa idea di Dio che premia o punisce. Quest'idea buona per il popolino. Dio chiamato in causa senza ragione.

Quest'idea che vede Dio impotente di fronte ai mali reali del mondo ma che dopo, solo dopo, nell'aldilà e nell'aldipoi rimedia, giudica, premia o castiga o purga. Quest'idea è talmente malsana che immagina un Dio osservatore imparziale dell'abuso, un Dio che magari spera addirittura che venga commesso un omicidio affinché la punizione dopo possa essere eterna.

Un Dio che dall'alto (o dal basso?) lascia che tutto il male (o tutto il bene) si compia, che tutto venga liberamente recitato (senza regista, altro che deus ex-machina) da noi umani peccatori o benefattori, protagonisti o comparse, tutto per dopo. Dopo. Comincio a preoccuparmi seriamente non ci sia nessun dopo, anche perché se esso dev'essere come se lo immagina il Monsignore mi rifiuto di partecipare alla recita. Via, aver la presunzione di pensare che tutto questo universo o multiverso sia stato “creato” apposta da Qualcuno solo per la nostra misera recita periferica in questo pianetino periferico è veramente umiliante per noi, ma soprattutto per Dio. Già. Tutto questo indubitabile percorso evolutivo di vita e morte tutto in funzione della commedia umana. Divina Commedia Umana.

«Ed elli avea del cul fatto trombetta» (Inf. XXI, 139): ecco, se io fossi Dio, cosa farei fare alle vittime di abusi per smerdare l'uccello pedofilo.

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