sabato 28 agosto 2010

Verità surrealista

Gad Lerner su Rep: «È Giancarlo Cesana, responsabile laico di Cl divenuto presidente del Policlinico di Milano, a introdurre l'appuntamento più atteso, la lectio del Patriarca di Venezia, Angelo Scola. Tema: "Desiderare Dio. Chiesa e post-modernità". Saranno diecimila, non vola una mosca. Cesana estrae un foglietto per spiegare in due esempi il vizio della post-modernità. Racconta dello studente universitario cui chiese un giudizio sull'aborto: "Ognuno la pensa come vuole", fu la risposta che ancora lo indigna. Del resto, aggiunge, nella Russia comunista, "è lo stesso" non divenne forse l'intercalare più comune?
Preparato il terreno, Cesana vibra il fendente decisivo. Una citazione di Umberto Eco dalle pagine conclusive de
Il nome della rosa, allorquando Guglielmo di Baskerville contempla l'incendio della biblioteca e della chiesa. Eccola.Temi i profeti e coloro che sono disposti a morire per la verità, ché di solito fan morire moltissimi con loro, spesso prima di loro, talvolta al posto loro (...) Forse il compito di chi ama gli uomini è di far ridere della verità, fare ridere la verità, perché l'unica verità è imparare a liberarci dalla morbosa passione per la verità”. Applauso scrosciante di riprovazione».


Stasera sono andato in paese. Dopo aver bevuto un qualcosa in un bar, mi reco a far due passi solitari nelle vie meno frequentate. Nella piazza con le tre chiese chiuse vedo, in un angolo poco illuminato, tre persone sedute su una panchina che ascoltano una donna nuda parlare in piedi davanti a loro. Mi avvicino incuriosito, con discrezione, sia per vedere che per capire meglio chi e di che cosa parla. La donna si accorge di me e con un gesto m'invita a sedermi sulla panchina accanto alle tre persone. Mi accorgo: a) che le persone sono manichini; b) che la donna è muta. Nuda e muta, parla senza emettere suono. Io non capisco nulla, non conosco l'alfabeto dei non udenti. La donna intuisce il mio sconcerto e il mio imbarazzo. Da una sua valigetta tira fuori una cartella di circa trenta pagine. Dalla copertina rosa leggo: «Angela Sqola, Desiderare un cazzo. Fica e post-modernità». Apro la prima pagina, leggo l'incipit della relazione:

«La vostra verità vi rende schiavi ma voi non lo sapete. Defecate sulla verità, soprattutto su quella creduta con tanta fede».

Dentro di me penso: facevo meglio a proseguire la breve vacanza e andare a vedere l'incoronazione di miss trans al Priscilla di Torre del Lago. Oppure, dal Tirreno all'Adriatico, fare un salto al Mitinghe di Rimini. Vado pazzo per i surrealisti.

P.S. Vi consiglio di andare a vedere la sezione A new kind of beauty di Mr Toledano. Grande fotografo.

3 commenti:

whatsgoingon ha detto...

faccio fatica a immaginarmi un simile incontro. ma è avvenuto veramente? e come te la sei cavata con la tipa nuda?

Luca Massaro ha detto...

Tutto "vero", come un quadro di Magritte
:-D

Gians ha detto...

A parlare sono i sensi. :)