lunedì 30 agosto 2010

Il Fuoco sacro. Introduzione

Provo a tradurre un libro di Régis Debray, Le Feu sacré, Fayard, Paris 2003. Mi pare che non esista (purtroppo) una edizione italiana. Mi avventuro. Provo a scalare questo piccolo Monte Analogo. Sono, circa, 382 pagine. Partiamo.

Ecce homo

Strano alternarsi. Chiunque consulti il dossier “Dio” scopre il vigore dell'Eterno, nato appena venticinque secoli fa; e chiunque apra i giornali scopre la vecchiezza delle notizie di attualità. Il nostro mondo contemporaneo, che vuole tanto farsi giovane e disinvolto, inciampa su degli anacronismi – anatemi, paradisi e guerre sante. Ce n'è abbastanza per chiudere la questione Antico-Moderno, con le sue sapienti coppie di opposti, archeo/neo, reazionario/illuminato. Queste care vecchie antinomie hanno fatto il loro tempo – e perso la loro forza esplicativa. Non è più il momento del pensiero della prossimità, né di miopi paure. Guardare al qui e ora da vicino, d'accordo, ma riflettendoli lontano [nel tempo e nello spazio], mediante l'ancestrale e l'esotico, è diventata la condizione di ogni buona prospettiva.

Régis Debray, Le Feu sacré, Fayard, Paris 2003

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