giovedì 12 agosto 2010

L'Ennemi 2

Giulio Mozzi mi ha regalato, in un commento a questo mio precedente post (consiglio di leggere anche le sue note in merito), una sua preziosa versione del sonetto di Baudelaire. Non posso che “pubblicarla” per darle, per quanto sta in me, lo spazio che merita.

Ma jeunesse ne fut qu'un ténébreux orage,
Traversé çà et là par de brillants soleils ;
Le tonnerre et la pluie ont fait un tel ravage,
Qu'il reste en mon jardin bien peu de fruits vermeils.

Voilà que j'ai touché l'automne des idées,
Et qu'il faut employer la pelle et les râteaux
Pour rassembler à neuf les terres inondées,
Où l'eau creuse des trous grands comme des tombeaux.

Et qui sait si les fleurs nouvelles que je rêve
Trouveront dans ce sol lavé comme une grève
Le mystique aliment qui ferait leur vigueur ?

- Ô douleur ! ô douleur ! Le temps mange la vie,
Et l'obscur Ennemi qui nous ronge le cœur
Du sang que nous perdons croît et se fortifie !


Mia gioventù non fosti che tempesta nera
abbacinata a tratti da splendenti soli;
e tuono e vento e pioggia fecero tal rabbia
che nullo o quasi resta al mio giardino frutto.

Ed eccomi piombato nell’autunno vuoto.
Rastrelli e pala adopro a raccattar le idee,
a dare nuova forma all’inondato campo
nel quale come tombe buche scavò l’acqua.

E forse – forse – i fiori nuovi che io sogno
in questo come grave suolo dilavato
lor mistico alimento vitale troveranno…

Che brutto, brutto! Mangia tutta la vita il tempo,
ed il nemico oscuro che ci rode il cuore
col sangue che perdiamo cresce e si fortifica!


P.S.
Spero che anche Luigi Castaldi si cimenti (lui sa perché).

2 commenti:

luigi castaldi ha detto...

Altro non fosti che buia tempesta,
gioventù mia, e qua sprazzi di sole
e là rabbiose raffiche, funesta
furia che devastò le mie aiuole,

lasciandole sventrate in terra pesta,
fosse allagate dove le parole
aspettano ch’io dreni e faccia presta
bonifica d’autunno… Ma chi vuole?

E a che serve? E come posso osare
speme che tutto rifiorisca ancora?
Dov’è la forza? Dove cominciare?

Oh, che strazio! Il tempo ruba l’ora
e un oscuro nemico forte pare
farsi del mio sangue e mi divora.

luigi castaldi ha detto...

[Traduzione molto libera, naturalmente. Ma di fronte a un sonetto io sento l'irrefrenabile bisogno di rispettare l'endecasillabo e la rima.]