martedì 17 agosto 2010

L'Ennemi 3

Luigi Castaldi si è “cimentato” offrendomi una sua particolarmente riuscita versione del sonetto baudelairiano. Volentieri pubblico onorato.

Ma jeunesse ne fut qu'un ténébreux orage,
Traversé çà et là par de brillants soleils ;
Le tonnerre et la pluie ont fait un tel ravage,
Qu'il reste en mon jardin bien peu de fruits vermeils.

Voilà que j'ai touché l'automne des idées,
Et qu'il faut employer la pelle et les râteaux
Pour rassembler à neuf les terres inondées,
Où l'eau creuse des trous grands comme des tombeaux.

Et qui sait si les fleurs nouvelles que je rêve
Trouveront dans ce sol lavé comme une grève
Le mystique aliment qui ferait leur vigueur ?

- Ô douleur ! ô douleur ! Le temps mange la vie,
Et l'obscur Ennemi qui nous ronge le cœur
Du sang que nous perdons croît et se fortifie !

Altro non fosti che buia tempesta,
gioventù mia, e qua sprazzi di sole
e là rabbiose raffiche, funesta
furia che devastò le mie aiuole,

lasciandole sventrate in terra pesta,
fosse allagate dove le parole
aspettano ch’io dreni e faccia presta
bonifica d’autunno… Ma chi vuole?

E a che serve? E come posso osare
speme che tutto rifiorisca ancora?
Dov’è la forza? Dove cominciare?

Oh, che strazio! Il tempo ruba l’ora
e un oscuro nemico forte pare
farsi del mio sangue e mi divora.

3 commenti:

gians ha detto...

Bellissimo.

Anonimo ha detto...

traduzione infedele, se posso osare
(a meno che non sia un gioco che non conosco)
mancano le "immagini" dell'originale
(too wild)

Luca Massaro ha detto...

@ W.W.
Sì, è infedele e Luigi ne spiega le ragioni nel commento al precedente post che ivi riporto:
«Traduzione molto libera, naturalmente. Ma di fronte a un sonetto io sento l'irrefrenabile bisogno di rispettare l'endecasillabo e la rima».