domenica 30 gennaio 2011

Queste belve larvate

«Essere giusto in modo tale da contenersi entro i limiti delle leggi umane è proprio dell'astuzia piuttosto che della vera giustizia. Chi agisce così infatti non provvede tanto all'utilità pubblica quanto alla sua, che non è parte alcuna della giustizia […] ma è un effetto dell'amore di sé. Tolte le leggi, queste belve larvate indulgerebbero all'amore di sé con un impeto così sfrenato, che quello che solo per legge poteva sembrare un uomo buono si rivelerebbe un briccone dissolutissimo e disonestissimo. Chi volesse davvero essere giusto, sarebbe persuaso di esserlo solo avendo già maturato la convinzione di poter essere veramente giusto astraendo dalle leggi».

Henry More, Enchiridion Ethicum (1667), traduzione di Mario Micheletti [vedi pag. 940]

Astraendo dalle leggi, Berlusconi sarebbe più o meno “briccone”, ovvero sarebbe più o meno «pezzo di merda» nell'elegantissima accezione della signora assessoressa Nicole Minetti?

sabato 29 gennaio 2011

Una parte di un Poema in tre parti


1. Love

«Once I let a guy blow me.
I kind of backed away from the experience.
Now years later, I think of it
Without emotion. There has been no desire to repeat,
No hangups either. Probably if the circumstances were right
It could happen again, but I don't know,
I just have other things to think about,
More important things. Who goes to bed with what
Is unimportant. Feelings are important.
Mostly I think of feelings, they fill up my life
Like the wind, like tumbling clouds
In a sky full of clouds, clouds upon clouds.»
1. Amore

«Una volta mi lasciai fare un pompino da uno.
Io, diciamo, come rinculato dall'esperienza.
Adesso, anni dopo, ci penso
senza emozione, non c'è stata voglia di ripetere,
strascichi nemmeno. Probabilmente in circostanze adeguate
la cosa potrebbe riaccadere, ma non ho idea,
ho altre cose che mi occupano il cervello,
cose più importanti. Non è importante chi va a letto
con cosa. Importanti sono i sentimenti.
Penso quasi sempre ai sentimenti, colmano la mia vita
come il vento, come nubi che si scompigliano
in un cielo pieno di nubi, nuvole addosso a nuvole.»



John Ashbery, Autoritratto in un specchio convesso, Garzanti, Milano 1983 (traduzione di Aldo Busi).

Nessuno mette in dubbio che il sesso sia una cosa bellissima e che una fellatio o un cunnilungus, sapientemente eseguiti tra persone consenzienti, siano uno dei momenti di massima espressione del godimento. Ciò nonostante, se uno si fa tarlare la mente da queste cose è inevitabile che sbrocchi e che gli dia di volta il cervello e mandi videomessaggi registrati a raffica per dire menzogne alla nazione. Farebbe meglio a dedicarsi alla sua presunta (e sicuramente pudica) fidanzata...
Sono passati più di dieci giorni, infatti, e la strategia dei sentimenti non ha avuto sbocchi perché è difficile trovare una donna a modo che non passi per una leccaculo di un squallido leccafiche a pagamento (a sua insaputa: pagava il suo esattore). Insomma, nessuna sosia della Santanché sarà mai legittimata come amante, giacché nessuna galoppina potrà rivestire i panni di una donna che colma la vita di un uomo anche (e soprattutto) mediante il più sublime dei sentimenti. L'amore, superfluo ripeterlo, è una cosa tra pari. E come si può amare alla pari un uomo che si considera lui-même (ed è considerato da molti) un dio sacro? Ci vorrebbe una principessa, forse. Illibata, meglio. Monarchie di tutto il pianeta, state attente a quest'uomo che non rapisca le vostre giovani creature. Soprattutto, non mandatele in giro sole in una notte di tempesta: ahiloro se, dopo, si ritrovano a dormire su un materasso con un pisello. Sopra.

Il ritardo della rivoluzione

Che peccato che la rivolta in Egitto non sia accaduta un anno fa.
Fosse stato così, il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana avrebbe telefonato in questura spendendosi personalmente per dare asilo politico alla nipote del suo Omologo egiziano.

venerdì 28 gennaio 2011

Un fragore di cordiale ilarità

Mi sono alzato con un nervoso addosso, una rabbia intensa, vera, forte¹. Oh se solo potessi colpirlo con qualche oggetto contundente, se solo potessi essere sicuro di centrarlo con un'incudine sulla crapa incatramata. Bum, colpito e affondato mezzo metro nel selciato. Ma il mio timore è che lui la scampi ancora come quell'antipaticissimo struzzo e io faccia la fine del nostro caro Willy
Ma perché somatizzare questa stronzaggine infinita? Cosa posso fare per non pensarci? A cosa posso pensare per non pensare a lui? Come posso estirpare dalla mia mente il mostro
C'è una soluzione:
Uccidere il tiranno [è] impresa tanto facile che [potrei] compierla senza muovermi da[lla mia] stanza. Per l'attentato potrei usare o una vecchia rivoltella ben conservata, oppure un gancio, sopra la finestra, che un tempo doveva servire per l'asta delle tende. Meglio questo che quella, poiché avevo i miei dubbi sull'efficienza d'una cartuccia vecchia di venticinque anni. Uccidendo me stesso avrei ucciso anche lui, poiché egli era totalmente dentro di me, ingrassato dall'intensità del mio odio. Assieme a lui avrei ucciso il mondo da lui creato, tutta la stupidità, la codardia e la crudeltà di quel mondo che, con lui, era cresciuto a dismisura dentro di me [...] Poi, d'un tratto, l'incredibile intensificarsi di tutti i sensi che m'aveva sopraffatto subì una metamorfosi strana, quasi chimica.² 
«Non è un paese libero quello in cui quando si alza [Egli alza la cornetta] il telefono non si è sicuri della inviolabilità delle nostre conversazioni. Non è un paese libero quello in cui un cittadino può trovarsi sui giornali delle proprie conversazioni che fanno parte del proprio privato e che non hanno nessun contenuto penalmente rilevante. Non è un paese libero [Egli riaggancia la cornetta con difficoltà] quello in cui una casta di privilegiati può commettere ogni abuso a danno dei cittadini senza mai doverne rendere conto». (Ultimo videomessaggio di S.B.).
Il riso, in effetti, mi [ha salvato]. Dopo aver sperimentato tutti i gradi dell'odio e della disperazione, io [salgo] a quell'altezza donde lo sguardo spazia sul ridicolo. Un fragore di cordiale ilarità mi [ha guarito], così come succede in quella fiaba a un certo signore, «nella cui gola un ascesso scoppiò alla vista di un buffo cagnetto ammaestrato».³
¹Discutendo con una mia collega poco informata sui fatti, la quale ribatteva al mio livore riassuntivo con il solito qualunquista “ma sono tutti uguali”, ho replicato: «Sono tutti uguali un cazzoCi vorrebbe un golpe militare, le ho detto. «Sì, proprio così. È che un De Lorenzo oggi dove lo si trova». 
²Vladimir Nabokov, La distruzione dei tiranni, (Istreblenie Tiranov, 1938), Guanda, Parma 1990 (traduzione di Pier Francesco Paolini).
³Ibidem. 

mercoledì 26 gennaio 2011

Intercettazioni atee

Telefonata 11/1/2011 Da Minetti a Clotilde 
N: C'è un limite a tutto non me ne frega un cazzo se lui è il presidente del consiglio e cioè... un vecchio e basta. Io non mi faccio pigliare per il culo così.. si sta comportando da pezzo di merda. 
C: Lo sapevamo.


N: Perché uno che fa così è un pezzo di merda. Perché lui mi ha tirato nei casini in una maniera che solo dio lo sa.... In cui non ci sarei finita neanche se mettevo tutto l'impegno. Gli ho parato il culo e non si può permettere di fare così.


Dio, con la minuscola.

P.S.
A proposito: telefonando a Gad Lerner, Berlusconi ha elogiato la consigliera regionale lombarda, signora Nicole Minetti, di avere  molte qualità, tra le quali quella di essere “madrelingua” inglese. In questo caso ha vinto il padre.


P.S.2
In quel «lo sapevamo» di Clotilde c'è tutto lo sconforto di chi lo ha sempre saputo.

Prima che lo faccia Blob stasera

La bufera (e altro) passerà.

Les princes n'ont point d'yeux voir ces grand's mervelilles,
Leur mains servent plus qu'à nous persécuter...
(Agrippa D'Aubigné: À Dieu)
La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,
(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell'oro
che s'è spento sui mogani, sul taglio
dei libri rilegati, brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio
delle tue palpebre)
il lampo che candisce
alberi e muri e li sorprende in quella
eternità d'istante - marmo manna
e distruzione - ch'entro te scolpita
porti per tua condanna e che ti lega
più che l'amore a me, strana sorella, -
e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa...
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,
mi salutasti - per entrar nel buio. 



Eugenio Montale, La bufera e altro.

Banquero tu tiene cartera no tengo dinero

Che bellezza.
via Boing Boing

Truccato di niente

«Del catalogo non resta che la numerazione, e della numerazione il numero uno abbigliato in trucco di donna, e quindi truccato di niente.
Trucco che più si lascia guardare e più attira nella sua vertiginosa cifra. Vertigine della cifra. Sollazzo più certo a un matematico che a un amatore.
La donna. Non si può che contarla in Leporello e mai trovarla in Don Giovanni. È mai trovandola che Don Giovanni s'“indonna”.
Quel che qui ritorna puntuale tra odor di femmina e lenzuola sfatte è sempre l'impossibilità di coucher avec. Milletré occasioni mancate.
Tacciato da certa saggistica di piglio femminista d'“impotenza”, celebrato da Da Ponte piuttosto come campione di potenza mascolina, trovo che sia davvero finalmente il caso di restituire a Don Giovanni la femminilità che gli è propria – milletré volte derubato, milletré volte se ne riappropria –.
Di ogni donna messa a nudo il corpo è terra irriducibile, limite che esclude ogni conquista. “Conquista” ogni volta in Don Giovanni è la sua stessa perdita, in quel deliquio che disfa illusione di qualunque sesso e dei sessi la relazione. Conquistatore, sì, Don Giovanni, ma del suo proprio scacco. “Matto” di milletré disavventure, più che fallire non può il seduttore nella rovina in sé che germoglia e dilaga al femminile.
Il donnaiuolo per eccellenza non troverà mai più donna in corpo di donna. Gli fu fatale aver distolto un attimo l'occhio. Da quanto osceno si mostra al desiderio ecceduto.
Tant'è che in una eventuale mise en scène del Don Juan, a dirla tutta sulla impossibilità della congiunzione tra i sessi, abbandonerei Donn'Anna e tutte le Donn'Anne della terra a smaniare ignude sole in su la scena, lasciando a Don Giovanni il piacere di masturbarsi altrove.
Spettacolo grandioso, invero, di debolezza».

Carmelo Bene, “Ma quelli che vedono, non vedono quello che vedono...”, da Sono apparso alla Madonna, in Opere, Bompiani, Milano 1995 (pagg. 1141-1142).

martedì 25 gennaio 2011

Evoluzione della specie

Questa è la nuova Fiat Freemont

Questa la vecchia Stilo S.W.

Comincia a farsi sentire la “cura” Marchionne che assomiglia tanto alla cura Romiti d'antan.
Alla Fiat non hanno ancora capito che, per riconquistare il mercato occorrono, essenzialmente, due cose. 
Primo: vendere auto allettanti a chi le può comprare. Infatti, per un po' di anni, la maggioranza dei motorizzati che hanno acquistato auto mediante gli incentivi della rottamazione, non cambierà auto. E questo mercato delle medio-piccole, se non ha una vendita di "massa", rende poco.
Secondo: fare automobili qualitativamente elevate, soprattutto del settore medio-alto, ad un costo notevolmente inferiore agli attuali marchi di successo (penso all'Audi, Bmw, Mercedes). Oramai in casa Fiat hanno dilapidato un patrimonio di credibilità. Se solo si pensa, per esempio, agli anni '80-'90  le auto punto di riferimento del settore medio alto erano queste:
Lancia Thema
Mercedes 200E


Le Audi e le Bmw dovevano ancora imporsi, perlomeno nel mercato italiano. Bene, in meno di un decennio, la Fiat ha perso completamente il mercato della fascia medio-alta della popolazione italiana. Come fare a recuperare questo deficit? Come fare, cioè, a convincere chi ha i soldi comprare autovetture a del Gruppo Fiat invece delle auto tedesche, giapponesi o francesi?
Io qualche idea ce l'avrei, costano meno di una Panda.

Prolusioni

Dopo la prolusione del presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, riguardo al noto scandalo Ruby, sono, nei prossimi giorni, attesi altresì gli interventi (uno al giorno) dei seguenti responsabili religiosi.
  • Del Pastore capo della Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno;
  • Del Presidente delle Assemblee di Dio in Italia;
  • Del portavoce dei Pastori della Chiesa Valdese e delle chiese metodiste;
  • Del Pastore capo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia;
  • Del Rabbino Capo di Roma;
  • Dell'Iman di Milano (anche se gli avvocati del premier ne contestano la giurisdizione);
  • Del Testimone Capo di Geova di Genova;
  • Del Maestro Buddista di Abbiategrasso;
  • Del Ministro di Scientology Italia;
  • Del Responsabile del Movimento Raeliano in Italia (l'intervento di quest'ultimo è caldamente atteso dalla parte berlusconiana);
  • Del Pastore pastafariano di Farra San Martino.

Trascorsi questi pronunciamenti, sarà aperto il dibattito parlamentare.

Era facile, ma non potevo resistere




via Malvino

lunedì 24 gennaio 2011

Foglie secche


Il gioco funziona così: c'è un editorialista affermato in fase calante della sua considerazione pubblica (politica) che, per fare l'eccentrico e per far sì che qualcuno se lo fili, scrive una stronzatina politicamente scorretta, cosciente di averla scritta per attirare su di sé l'attenzione. È vero che poi molti – per riflesso condizionato – si indignano e lanciano appelli non facendo altro che abboccare ad un'esca intellettualmente poco invitante, dando così visibilità al modesto pescatore
Ma andiamo avanti. Ecco che a difesa del suddetto “pescatore liberale” si erge un altro fine elzevirista, il quale, per sostenere la sua tesi difensiva, tira in ballo un colosso del pensiero come Montaigne. E tra culi filosofici e altri cazzi metafisici ci viene a ribadire che il politicamente corretto è una farsa, come se non l'avessimo capito e ci volesse e ci voglia sempre e solo lui tutte le volte a ripeterlo, sennò magari ce lo scordiamo - e non si rende conto, il poverino, ch'è proprio questo suo ricordarcelo che diventa il coretto del politicamente corretto corretto – davvero nauseante.

La base del discorso, in soldoni, è questa: chiunque si appresta a difendere o a giustificare Berlusconi sappia che non potrà mai e poi mai avere una pezza d'appoggio intellettuale degna di questo nome. Visto che sono chiamati in causa, a sproposito, Montaigne, Macchiavelli, Croce, Bobbio vorrei che si provasse a immaginare davvero un famoso pensatore del passato che, se fosse stato alle prese col fenomeno berlusconiano, lo avesse giustificato. 
Avete cercato? Trovato qualcuno? Io credo che nemmeno quel geniale filosofo nazista e piccolo-borghese coi pantaloni alla zuava che fu Heidegger avrebbe speso una parola in difesa del grande cialtrone. Qui non ci sono destra/sinistra, liberale/integralista, conservatore/progressista che tengano. Il fenomeno Berlusconi travalica i limiti dell'intelligenza: è una lotta estenuante contro qualcosa che supera l'umana comprensione. All'ombra dell'albero Berlusconi ci sono molti, tanti (troppi ancora, forse) che mangiano i frutti; ma la moltitudine mangia solo le foglie accartocciate che si apprestano a concimare il terreno. Ogni tanto spicca qualche ghianda, boccone prelibato per i cinghiali.

Una prova musicale

Alexi Murdoch - Towards The Sun by cityslang

L'equivalente di un attimo un cazzo

Al Presidente Silvio Berlusconi detto Yu Draghu

Dal mio arrivo nel mondo degli uomini
non sono ancora passati cent'anni,
l'equivalente d'un attimo
nel mondo dei Tre Cieli.
Per tutto questo tempo sono stato
un semplice Funzionario del Tuono,
e ora che è giunto il mio turno di riposo,
mi chiedo che tipo di Immortale potrò mai essere.*

Un Tritapalle.

*Bay Yuchan, Con il braccio piegato a far da cuscino, Einaudi, Torino 2010 (traduzione di Alfredo Cadonna)

domenica 23 gennaio 2011

Sono nato

«Evolution created in us a basic drive of purpose, but higher moral purposes must be learned. To reach the highest levels of moral purpose that concern abstractions such as society, the species, and the biosphere requires volitional action and a social conscience». Michael Shermer.

Mi ricordo il giorno in cui venni al mondo. Innanzitutto io nacqui in casa, non all'ospedale. Appena uscii da mia madre mi rivolsi, sorridendo, alla levatrice dicendole: «Signora Marisa, dopo avermelo tagliato e “unto”, mi farebbe un piercing all'ombelico?» Già prevedevo le mode, ero ante-litteram. Non mi ricordo bene, però, se la prima luce che vidi fu quella di una lampada al neon o a incandescenza. Ricordo che piansi un pochino perché faceva un freddo bestia rispetto al caldo buio, là “dentro” e, ciò nonostante, vollero farmi il bagnetto con dell'acqua riscaldata sulla stufa a legna della cucina. Anche troppo calda per i miei gusti. Non avevano mica il termometro per misurare la temperatura, facevano a tatto. E un conto è il tatto di chi è appena uscito dal ventre materno e un altro è quello di chi è stato fuori a temperatura ambiente. È chiaro che, appena immerso, io cominciai a piangere. «Amorino, senti come piange? Scotta?». Ancora non conoscevo la parola vaffanculo. Comunque cominciai a percepire che piacere e dispiacere sono strettamente connessi con le relazioni che abbiamo con gli altri. Gli altri, già. Questo inferno, sartrianamente parlando. Ma è l'unico mondo, gli altri, dove ci è concesso di vivere per non essere dei morti viventi. La vita è nella relazione. E la relazione va allargata, come l'organo genitale femminile si allarga per dare la vita. Allargare la relazione tra umani consente di salire nella gerarchia dei bisogni (vedi immagine sotto). Altrimenti ci tocca in sorte la tristezza di essere dei miseri individui determinati biologicamente. Oltre Food, Drink, Safety, Sex esiste qualcos'altro di immanente per cui la vita acquista un senso (anche se un senso non ce l'ha).

Sono nato.
Sono sopravvissuto.
Mi sono riprodotto.
Ma mi sono rotto.
Mi manca il senso:
dove lo trovo?
Lo provo
quando penso
quando mi muovo
quando cerco
tra libri, tra mani
di altri esseri umani.

Palazzo (della) Fava

«Bologna si rivela: vede la luce Palazzo Fava.
Definitivamente restaurato e restituito alla città, inaugura il 28 gennaio 2011 come spazio espositivo articolato. Nei diversi piani del palazzo sono allestite mostre di opere appartenenti alla collezione della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e mostre di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private».
Sarà presente alla cerimonia il Presidente del Consiglio dei Ministri.

Behind brown and mild eyes


Paranoid Eyes

Button your lip don't let the shield slip
Take a fresh grip on your bullet proof mask
And if they try
to break down your disguise
With their questions
You can hide
Behind paranoid eyes

You put on your brave face
and slip over the road for a jar
Fixing your grin as you casually lean on the bar
Laughing too loud at the rest of the world
With the boys in the crowd
You hide
Behind petrified eyes

You believed in their stories
of fame fortune and glory
Now you're lost in a haze
of alcohol soft middle age
The pie in the sky turned out to be miles too high
And you hide
Behind brown and mild eyes



Occhi Paranoici

Serra la bocca, non far scivolare lo scudo
Stringi bene la tua maschera antiproiettile
E se loro cercano
Di distruggere il tuo travestimento
Con le loro domande
Ti puoi nascondere
Dietro occhi paranoici

Assumi un' espressione coraggiosa
e cerca di filartela verso la strada per un litigio
Imprimendo il tuo sorriso, mentre t'appoggi comodo al bar
Ridendo troppo forte dietro al resto del mondo
Con i ragazzi fra la folla
Ti nascondi
Dietro occhi pietrificati

Hai creduto alle loro storie
Di fama, fortuna e gloria
Ora sei perso nella nebbia
d'una soffice mezz'età alcolizzata
Alla fine il traguardo si è rivelato esser lontano miglia
E tu ti nascondi
Dietro miti occhi castani

sabato 22 gennaio 2011

La Biblioteca Umana

Se nel suo - speriamo lungo - periodo di riposo “raccomandato”, Berlusconi si regalasse un viaggetto all'estero e capitasse dalle parti di Toronto, gli suggerisco di partecipare a questo esperimento organizzato dalla Biblioteca della città; pare che alle più illustri personalità del pianeta abbiano riservato una parete intera e 30 ore, anziché 30 minuti, per raccontare la propria vita.

Lo stato (dell'arte) di Wikipedia


Qualcuno mi aiuta a tradurre cosa dice Jimmy Wales tra il 1'55'' e il 2'04''?
Cioè, io ho capito - più o meno - che nella Wikipedia in inglese circa il 50 % non ha religione (ma tra chi? tra coloro che la “costruiscono” o tra coloro che la “consultano”?) e il 40 e rotti % è pastafariano.
Ho capito bene?
Perdonatemi... come diceva Franco Fortini nella sua Lontano, lontano,
ho l'arabo nullo, ho scarso l'inglese.

Céline mi fa ridere lei

La Francia non celebrerà il prossimo primo luglio il 50° anniversario della morte di Louis-Ferdinand Céline. Ed è giusto così, in fondo, da misantropo qual era (anche se molte sue pagine sono, insieme, schiaffi salutari e preziose carezze) credo che l'écrivain maudit non sarebbe affatto dispiaciuto di questa decisione. Insieme a tanti capolavori, ha scritto delle cazzate terribili, ingiustificabili e non si è mai nascosto dietro scuse peregrine. Ha pagato duramente i suoi errori con l'esilio e il carcere e un ritorno in patria da appestato.
Ma ogni tanto, leggere una sua pagina fa bene, e io stasera mi rileggo l'incipit di Rigodon nella traduzione di Giuseppe Guglielmi (edizione Einaudi-Gallimard, Torino 1994).

Vedo bene che Poulet mi tiene il muso... Poulet Robert¹ condannato a morte... parla mica più di me nella sue rubriche... una volta io ero il grande questo... l'incomparabile quello... adesso appena una piccola parola occasionale più che sprezzante. So da dove viene questo, che ci si è beccati duro... alla fine mi aveva smerdato a menarla tanto in lungo!... è sicuro lei che le sue convinzioni non la riconducano a Dio!
«Puttana che no!... sono più che sicuro! Io sono del parere di Ninon de Lenclos! Il buon Dio, un'invenzione dei preti! Interamente antireligioso!... ecco la mia fede una volta per tutte!
Un'autorità la sua Ninon! Tutto qui, Céline? Ehm! Ehm!
Sì! Sì Poulet! Meglio ancora!
Ah!... aspetto! Voglio sapere!
Tutte le religioni con “Gesù Bambino”, cattoliche, protestanti o giudaiche, nello stesso sacco! Le sbatto tutte al passo! Che sia per metterlo in croce o farlo mandar giù in ostie, stessa farina! Stessa impostura! Dicerie! Trufferia!
Allora?
Allora, dico ancora meglio! Cerchi di seguirmi rincoglionito carissimo.
Via! Via!
Non c'è che una sola religione: cattolica, protestante o giudaica... succursali della bottega “al Gesù bambino”... che si azzuffano si strippano?... inezie!... corride cruente per balordi! Il gran da fare il solo il vero loro accordo profondo... abbrutire, distruggere la razza bianca.
Ma come Céline? Lei?
Puro meticciato, matrimonio perdio! Con tutti i sacramenti! Amen!
La capisco mica bene Céline...
Capisca invece, condannato a morte! Tutti i sangui delle razze di colore sono “dominanti”, gialli rossi o violacei... il sangue dei bianchi è “dominato”... sempre! I figli delle belle unioni miste saranno gialli, neri, rossi, mai bianchi, mai più bianchi!... palla in buca! Con tutte le benedizioni!
La civiltà cristiana!
Creazione, Poulet! Immaginazione! Trufferia! Impostura!
Comunque! Creazione del grande.
Meticciato! Distruzione di venti secoli, Poulet! Nient'altro! Fatta apposta! Creata apposta! Ogni creazione porta in se stessa, con sé, con la sua nascita, la sua propria fine, il suo assassinio!
La Chiesa assassina, Céline!
Eccome! E lei insieme! Non fa che questo la sua Chiesa! Baciapile!
Lei ama troppo i paradossi! Céline! I cinesi sono antirazzisti! I neri uguale!
Questa cazzata! Che vengano qui soltanto un anno ci chiavano tutti! Il gioco è fatto! Più un bianco! Questa razza non è mai esistita... un “fondo tinta” è tutto! L'uomo vero da vero è nero e giallo! L'uomo bianco religione del meticciamento! Delle religioni! Giudaiche, cattoliche, protestanti, il bianco è morto! Non esiste più! Chi credere?
Céline mi fa ridere lei... »
Non ho mai rivisto Poulet... ho letto i suoi articoli di tanto in tanto … piccole allusioni... mica di più... l'ho un po' urtato...

¹Robert Poulet era un critico letterario contemporaneo di Céline.

venerdì 21 gennaio 2011

Si riposi, dorma

 [*]
Stai con me, oppure no?
Soltanto un attimo, ti pagherò.

Buongiorno narciso


«Tra il neonato e lo psicotico ci siamo noi, le cosiddette persone normali. Come già Freud aveva avuto modo di osservare, il narcisismo riveste un ruolo più o meno importante per ognuno di noi. Prendiamo per esempio un uomo che si innamora di una donna, alla quale però non interessa affatto. Se costui è molto narcisista, sarà incapace di ammettere che la donna non prova interesse per lui. L'unico pensiero, che non si stancherà di ripetere, sarà: “Com'è possibile che non mi ami, se io l'amo tanto?”. Per quest'uomo l'unica realtà è il proprio amore: il fatto che ci sia una donna che forse prova altri sentimenti e reagisce in modo diverso, per lui non è una realtà.
Conoscerete di certo la storiella dello scrittore che incontra un amico con cui si mette a parlare del suo ultimo libro. Dopo un quarto d'ora dice: “Non ho fatto altro che parlare di me, adesso parliamo di te. Ti piace il mio libro?”. È lo stesso tipo di narcisismo, solo che ci è già un po' più familiare e appare meno minaccioso e meno patologico che nell'altro esempio. [...]
Al vero narcisista non importa nulla di ciò che gli altri pensano di lui, poiché non dubita del fatto che ciò che pensa di sé sia reale, e che ogni parola che gli esce di bocca sia semplicemente meravigliosa. Un vero narcisista entra in una stanza, esclama: “Buongiorno!”, e pensa: “Non è meraviglioso?”. Il fatto di essere lì e di dire: “Buongiorno!”, per lui è una cosa bellissima»*.
*Erich Fromm, I cosiddetti sani. La patologia della normalità, Mondadori, Milano 1996 (traduzione di Marina Bistolfi, pag. 92-93

giovedì 20 gennaio 2011

Ora anche Eraclito

«Se non vi fosse il sole, vi sarebbe la notte».
Eraclito, nella versione di Giorgio Colli, La sapienza greca, Vol. III, Eraclito, frammento 14 [A 25], Adelphi, Milano, 1980.

Cari blogger italici, a forza di prenderne a prestito i nomi, alla fine di filosofi da usare per dare il titolo figo al vostro blog rimarrà soltanto Sebastiano Maffettone, ma dovrete chiedergli il permesso, dato che ancora svolge la sua attività accademica, speriamo per lui ancora a lungo (professore, mi scusi l'indelicatezza, la prego di toccarsi le palle).

Nel caso, facciamo una colletta

Secondo Fabrizio Corona, intervistato da Beatrice Borromeo su Il Fatto di ieri*, i video e le foto delle orge ad Arcore ci sono ma Silvio paga bene le ragazze coinvolte per non divulgare tale "scottante materiale".
Secondo me questa tesi non regge oltre a non avvalorare il fatto che tali reperti ci siano.
Anche perché mi chiedo: possibile che non ci sia nessuno, magari anche un po' nemico di Berlusconi, disposto a pagare più di lui per avere tali foto, tali video per sputtanarlo definitivamente?
Mi domandavo questo quando poi mi sono accorto che lo stesso Corona ha deciso di querelare la Borromeo per intervista a tradimento.

*Ho scoperto l'intervista tramite Guia Soncini (la si ricava in finale di post. C'è il link che rimanda a un pdf).

La Chiesa accetta il mondo com'è

«Il cristianesimo, divenuto religione ufficiale dell'Impero Romano, condannò il millenarismo come eretico, benché illustri Padri lo avessero, in passato, professato. Ma la Chiesa aveva accettato la Storia, e l'eschaton non era più un avvenimento così imminente come durante le persecuzioni. Il Mondo, questo mondo, con tutti suoi peccati, le sue ingiustizie e le sue crudeltà, continuava. Solamente Dio conosceva l'ora della Fine del Mondo, e una cosa sembrava certa: questa Fine non era per domani. Con il trionfo della Chiesa, il Regno dei Cieli si trovava già sulla Terra e in un certo senso il vecchio mondo era già stato distrutto. Si può riconoscere nell'antimillenarismo ufficiale della Chiesa la prima manifestazione della dottrina del progresso. La Chiesa aveva accettato il Mondo com'era, sforzandosi di rendere l'esistenza umana un po' meno infelice di quanto non fosse durante le grandi crisi storiche; la Chiesa aveva assunto questa posizione contro i profeti, i visionari, gli apocalittici di ogni tipo».

Mircea Eliade, Mito e realtà, Borla, Roma 1985 (traduzione di Giovanni Cantoni).

Il problema vero dell'Italia non è la pagliuzza (grossa come una sequoia) “Berlusconi”, ma la trave (grossa come la basilica di San Pietro) Chiesa Cattolica. Sotto quest'aspetto sono malviniano e non ho altro da aggiungere. Gli italiani che a ogni pie' sospinto vogliono ascoltare il parere della Chiesa per prendere coscienza delle cose e per sapere cosa scegliere, votare, dire, fare, baciare (lettera e testamento), non saranno mai cittadini, avranno sempre altre patrie da servire, altri dèi da celebrare. Agli italiani repubblicani servirebbe una nuova cattività avignonese per consentir loro di crescere, di emanciparsi, di diventare adulti e senza preoccuparsi di essere o no cattolici e di sapere cosa dice il Magistero della Chiesa. Sinceramente, se mi proponessero di sopportare Berlusconi sino al 2013 in cambio di un trasloco (anche solo per un settantennio) del Vaticano in sede estera da definire non avrei esitazioni: bunga bunga con lele, bunga bunga con fede... 

mercoledì 19 gennaio 2011

Con dodicimila baci...

...felici scorrono le ore.

Fanno spazio per gli e-book

Un grande Giulio Mozzi (o Perni delle Ruote)

Memento mori


Pare che per sessanta anni un ignoto visitatore abbia portato sulla tomba di Edgar Allan Poe, a Baltimora, una bottiglia di cognac e un mazzo di rose (in data odierna, anniversario della nascita dello scrittore americano, nato infatti il 19 gennaio 1809). Poi, l'anno scorso, l'ammiratore è scomparso, ma quest'anno sembra vi siano stati dei burloni che hanno voluto proseguire la tradizione.

Leggendo questa notizia m'è venuto un pensiero di rincrescimento nel sapere che la tomba-sarcofago di Berlusconi è tenuta in luogo privato, nella sua dimora di Arcore. Infatti, una volta morto, ci sarà tolta la possibilità di sapere quali cadeaux potrebbero recargli le misteriose, ma numerose ammiratrici in segno di riconoscenza. Gli restituiranno, forse, i cd di Apicella ricevuti da lui in omaggio? O le calze autoreggenti bianche da infermierina? O una bella bottiglia di curaçao per ricordare il colore delle magiche pillole?

Confidenza


Ecco a cosa penso.
Al senso della ragione.
Al senso della dissoluzione.
Al senso del non senso.

Giorgio Caproni, Versicoli del controcaproni, da Tutte le poesie, Garzanti, Milano 1999
[foto di Mr Toledano]

Ecco perché teme l'oscenità

«Ad altri l'universo sembra corretto. Sembra corretto alle persone corrette perché hanno occhi castrati. Ecco perché temono l'oscenità. Non sentono alcuna angoscia se odono il grido del gallo o se scoprono il cielo stellato. In genere si apprezzano i “piaceri della carne” a condizione che siano scipiti.
Ma allora non vi era più dubbio: non amavo ciò che chiamiamo “i piaceri della carne”, perché sono effettivamente scipiti. Amavo ciò che viene considerato “sporco”. Non ero per nulla soddisfatto, anzi, dalla lussuria abituale, perché essa insozza soltanto la lussuria e, in ogni caso, lascia intatta una essenza elevata e assolutamente pura. La lussuria che io conosco non sporca soltanto il mio corpo e i miei pensieri, ma tutto ciò che immagino dinanzi a essa e soprattutto l'universo stellato...»

Georges Bataille, Storia dell'occhio, da Tutti i romanzi (a cura di Guido Neri), Bollati Boringhieri, Torino 1992

Lasciando da parte i rilievi penali (l'unica cosa, infatti, sui quali deve essere giudicato dalla magistratura), ciò che trovo moralmente spregevole nella vicenda è che Berlusconi non abbia avuto il coraggio dei proprio desideri. Se invece di quel melenso messaggio registrato, con lo sfondo di una scenografia dello squallore, col biancore di una libreria fasulla (i titoli, ci dica i titoli dei libri alle sue spalle!) che risalta il corvino della sua messimpiega, avesse detto chiaramente: «cari elettori e sdraiabilmente amiche elettrici, a me piace o'pilu giovane, forgiato secondo i canoni di bellezza imposti dalla televisione (il teatro? ma chi se lo 'ncula più il teatro! Già ci trovai quella intellettualona della Veronica: una basta e avanza), e mi piace, con tale pilu, fare sesso secondo l'immaginario segaiolo dei consumatori di youporn: io lì seduto davanti a tante giovincelle seminude che si muovono all'insegna della più assoluta depravazione...»

martedì 18 gennaio 2011

Notizie dal mondo

In queste ore, a un rapido sguardo delle prime pagine dei giornali esteri online che seguo (Le Monde, El Paìs, Guardian, NYT), la notizia di Berlusconi indagato dalla Procura di Milano non ha molto risalto. Un po' il corrispondente spagnolo a Roma, Miguel Mora, si diverte, amabilmente, a prenderci in giro dal suo blog brillantemente chiamato Vaticalia; tuttavia - ripeto ad un rapido sguardo -, la vicenda non trova molto spazio sulle pagine dei giornali sunnominati.
Anzi, sul Guardian (e anche sul New York Times) c'è questa notizia che riguarda il Vaticano abbastanza inquietante. E, infine, su El Pais leggo che vi sono dubbi sul fatto che la presunta tomba di Caligola ritrovata (dopo il tentato trafugamento) appartenga all'imperatore romano. Caligola, già. Cade proprio a fagiuolo. Mi consolo pensando che fu assassinato dalle sue guardie del corpo.

Ama il tuo nemico come te stesso

Presumendo che riuscirà, in qualche modo, a sfangarla anche questa volta, mi chiedo come farà il mentecatto a superare l'evidente crisi di astinenza. 
Si consiglia qualche viaggetto in Russia dal suo caro, comprensivo sodale. Da quelle parti non ci arriva nemmeno Dagospia.

Io sono un delatore

L'on. Antonio Palmieri, responsabile internet del sito Forzasilvio, mi ha scritto oggi alle 13,17:

Ciao Luca,

Il quotidiano "La Stampa" ha attivato un sondaggio on line dal titolo: "Berlusconi contrattacca: Privacy violata, contro di me una persecuzione. Il premier ha ragione?"
Attualmente il parere è negativo. Tu cosa ne pensi? Puoi esprimere il tuo parere con un semplice click nella pagina del sondaggio  (LINK QUI) www.lastampa.it/sondaggi/cmsVota.asp?IDsondaggio=1607
Grazie e a presto con Forzasilvio.it.
on. Antonio Palmieri
responsabile internet PDL


Ho cliccato sul link riportato e ho votato NO chiaramente.
Tuttavia alle 18,46 prevalgono i SI. C'è stata una rimonta dei silvini. Forse sono l'unico vero intruso tra gli iscritti alla newsletter.

lunedì 17 gennaio 2011

Tracce


Every day I meet you on the street.
I am with you, I think.

Well, I'm not, and you know it.
Also, let's face it, you're not on the street.

My tracks are on your dust.
Your mirror has cracked.

Instead of forgetting a few lousy minutes
I pull up the shade, I let it down.

I pull up the shade, I let it down.
I pull up the shade, I let it down.

I pull up the shade, I let it down.
I pull up the shade.

Rubber heart busts apart!
I put my tongue on your dust. Good night.

Ogni giorno ti incontro per strada.
Sono con te, penso.

Beh, non è vero, e tu lo sai.
E poi, ammettiamolo, tu sulla strada non ci sei.

I miei passi sono sulla tua polvere.
Il tuo specchio si è incrinato.

Invece di dimenticare alcuni squallidi minuti
Tiro su la serranda, la lascio scendere.

Tiro su la serranda, la lascio scendere.
Tiro su la serranda, la lascio scendere.

Tiro su la serranda, la lascio scendere.
Tiro su la serranda.

Boom, scoppia il cuore di gomma!
Poso la mia lingua sulla tua polvere. Buonanotte.


Jim Dine, Diary of a Non-Deflector, Arion Press, San Francisco 1987 (traduzione di Edward G. Lynch).

Tu sei pronta a riscattarlo?

La classifica degli invenduti

Lo so che il mio è giochino vecchio quanto il mondo. Ma adesso mi viene voglia di proporlo dopo aver letto l'articolo-intervista di Serena Danna ad Aldo Nove ieri su La Domenica de Il Sole 24 Ore.
Il primo titolo che mi provocò la cosa fu un successo di Margaret Mazzantini, Non ti muovere, risalente ad alcuni anni fa.
Non spiego nulla, ché non c'è nulla da spiegare. Dico solo che la mia selezione non ha alcun intento denigratorio nei confronti degli autori e dei titoli originali, anche perché – devo confessare – molti di essi non li ho ancora letti. Il mio è solo un divertissement consapevole che, da qualche parte negli scaffali della Biblioteca di Babele, sono presenti anche questi libri.

Margherita Cazzantini, Starò fermo.
Pieraldo Diciotto, La vita scema.
Cinzia Avellino, Inox.
Giorgio Camerieri, Appunti di un albergatore mancato.
Piero Zonin, La moltitudine dei secondini.
Nicola Ammattiti, Prima e seconda persona singolare.
Cesare Nostromi, Il mare artificiale.
Alberto Voce, La ciminiera non paga.
Paolo Grandi, Secoli di considerevole tristezza.
Aleandro Pratesi, L'ultima lettera dell'alfabeto.
Ascanio Piumini, Rete Berlusconi.
Carlo De Andrea, Terza persona singolare, femminile e maschile.
Angiolino Pippero, Masturbazione. Il fuoco amico dei ricordi.
Alessio Barrique, Lago, fiume.
Fabio Atterro, Ma vaffanculo.

Mi fermo. Se qualcuno vuole allungare l'elenco, benvenuto.

domenica 16 gennaio 2011

Egregio Marchionne, ecco un uomo che fa per Lei.

E' salita a due milioni dollari la somma offerta per la vecchia auto del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che verrà ufficialmente venduta all'asta in febbraio a Abadan per raccogliere denaro da destinare in beneficenza ma per la quale sono già iniziate a fioccare offerte su Internet. L'ultima, hanno reso noto oggi le autorità iraniane citate dall'agenzia Isna senza fornire ulteriori dettagli, ammonta a due milioni di dollari. Qualche tempo fa si era parlato di un anonimo potenziale compratore proveniente da un paese arabo che aveva offerto un milione di dollari per aggiudicarsi l'auto (una Peugeot del 1977) che voleva per la sua collezione privata [fonte].
Appena sarà terminato il suo incarico alla presidenza della Repubblica islamica dell'Iran, se fossi Marchionne, farei carte false per assumere Ahmadinejad alla direzione del reparto vendite dell'area mediorientale. Dove lo trova uno che si fa pagare una simile autovettura 2 milioni di dollari? Con un venditore del genere la Fiat potrebbe persino ripristinare i vecchi modelli della Tempra e della Regata. A uno così De Meo gli fa una pippa.

Wang[a] Wang[a]

Sia chiaro, ognuno i soldi li spende come vuole. Ma volete mettere l'eccitazione di assistere a un concerto privato di Yuja Wang

sabato 15 gennaio 2011

Suggerimento per gli agit-prop berlusconiani

Questa mattina, in Argentina, un gruppo di attivisti sindacali (?) pro-governativi ha bloccato alla partenza la distribuzione e, quindi, la diffusione nelle edicole dei due principali quotidiani argentini, il Clarìn e la Nacion, mentre la polizia restava inerte a guardare.
Mi sembrerebbe un'ottima iniziativa da emulare da parte degli agit-prop berlusconiani: sdraiarsi di notte sotto le ruote dei camion pronti per la distruzione di la Repubblica o altri giornali sovversivi. Attenzione però: se vi prendesse davvero l'uzzolo, mettetevi il giubbino arancione.

Mediocraset

Se la somma degli sforzi compiuti per comprendere la mediocrità del fenomeno berlusconiano fossero destinati altrove, che ne so, alzando gli occhi al cielo per domandare, per esempio, all'unico italiano che può guardarci veramente dall'alto, se può aiutarci a dipanare la questione, che il mondo, e l'Italia in particolare, ha bisogno di respirare, di liberare le intelligenze dal giogo della meschinità e dello squallore, del mediocre allo stato puro. Perché Berlusconi e tutto ciò che gli ruota intorno è mediocre, e la mediocrità è la strada maestra dell'insignificanza. E il peggio è che a ragionare coi mediocri è come camminare con gli zoppi: s'impara a diventare stronzi.

Movimento di corpo nazionale


Invece che a Mirafiori, era meglio ieri che si fosse votato alla Camera dei deputati ciò che fu votato un mese fa, così per vedere come giustificavano il loro voto i tre simpatici onorevoli che dettero la fiducia all'attuale governo dicendo che lo facevano - se non ricordo male - "per il bene dell'Italia". 

A proposito. In momenti come questi come mai in Parlamento non succede niente? Non è possibile "votare" qualcosa ora democraticamente? Solo i corpi possono essere votati?

Considerazioni sul dopo


A Mirafiori ha vinto il si. Il piano Marchionne è, di fatto, operativo. Il nuovo accordo stabilisce dunque nuovi parametri sul diritto al lavoro. Parametri di ristrettezza per i lavoratori. Dato il momento di crisi bisogna competere eccetera eccetera (eccetera un cazzo, ma tant'è).
Mi domando una cosa. Se la Fiat, dopo questo passaggio "epocale", risalirà la china e cominceranno ad aumentare (speriamo) produttività, vendite auto e profitti, è stata prevista una revisione in senso migliorativo del contratto? Oppure chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato?

venerdì 14 gennaio 2011

Bava in diretta


Non so se anche voi, in questo momento, state guardando 8½ su La 7. Ospiti di Lilli Gruber sono l'onorevole Zanda e l'onorevole Joker Cicchitto. Se ci fate caso, quest'ultimo ha le labbra più rosse della stessa conduttrice: fanno molto pendant con il giallo della sua concitata salivazione.

Voglia di sovranità

«Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico. In verità, che cosa potrebbe essere più razionale della soppressione dell'individualità nel corso della meccanizzazione di attività socialmente necessarie ma faticose...» ?
Herbert Marcuse, L'uomo a una dimensione, Einaudi, Torino 1967

Niente di più razionale che questa irrazionalità. Una civiltà che razzola irrazionalità. Una civiltà, l'occidentale, che non sa quello che vuole, perché non può saperlo, causa la sua scarsa immaginazione. Trovare un'idea comune, una radice comune, è un assillo che produce mostri. Le radici non hanno radici. Pensi al futuro: quale? Pensare perfezioni è rischio aberrazioni. Pensi all'oggi, carpe diem, ma vedi che  cogliere l'attimo e gustarne il sapore di fragola è impossibile per un'intera civiltà. Lo so: sei lì che gusti la tua spremutina, il tuo cappuccino, la tua fetta di pane imburrata, la tua mano che tocca il culo dell'amante vicina/o eccetera... ecco, ma tu ora lì, occidentale che ti affanni a leggere editoriali, potresti dirti felice? Potresti confessare a te stesso: «sono in paradiso»? 
C'è un sottofondo di malinconia per ogni anima sensibile. Gennaio è un mese che quando regala cieli azzurri concede troppo spazio all'immaginazione. Chissà se qualche giornale d'occidente prenderà in considerazione questi pensierini come quelli di rabbia, dolore e fatica dei blogger di Tunisi o di Mirafiori.
Esco, vado fuori. Vado a votare anch'io, non so cosa di preciso ma voterò lo stesso. Oggi ho voglia di sentirmi sovrano.