mercoledì 17 agosto 2011

E la finanza creativa?

Uno dei maggiori difetti di questa improvvisata manovra finanziaria è l'assoluta mancanza di fantasia. E di questa mancanza bisogna accusare il capo, colui che da imprenditore - prima immobiliare e poi televisivo - sapeva trovare sempre formule e occasioni giuste per far prosperare le sue imprese. Tutti questi anni di governo hanno dimostrato la sua incapacità assoluta di amministrare la cosa pubblica. Se Berlusconi, invece di concentrarsi soltanto su come sfuggire alla magistratura comunista, si fosse concentrato su come promuovere l'economia del Paese, forse l'Italia navigherebbe in mari finanziari molto meno agitati.

Eppure Berlusconi mi sembra un tipo creativo, come il protagonista di questa storiella.

Un uomo entra in una banca e chiede un prestito di 200 dollari per sei mesi. Il funzionario addetto ai prestiti gli chiede che genere di garanzie può dare. L'uomo dice: «Ho una Rolls Royce. Ecco le chiavi. Tenetela finché non restituirò il prestito».
Sei mesi dopo l'uomo torna nella banca, rifonde i 200 dollari che ha avuto in prestito più 10 dollari d'interesse e si riprende la sua Rolls. Il funzionario addetto ai prestiti dice: «Signore, posso chiederle come mai una persona che possiede una Rolls Royce ha bisogno di chiedere in prestito 200 dollari?».
L'uomo risponde: «Dovevo andare sei mesi in Europa. Secondo lei, dove la parcheggiavo la Rolls per 10 dollari?».*

*Storiella presa da T.Cathcart e D.Klein, Platone e l'ornitorinco, Rizzoli, Milano 2007

4 commenti:

Garbo ha detto...

La storiella è stupenda, ma troppo acuta per uno come Berlusconi; sarà pure uno senza scrupoli, ma penso che il suo successo abbia a posteriori ingigantito la sua figura. Ne abbiamo fatto un comunicatore "straordinario2 quando è in realtà un becero chiacchierone senza tatto alcuno che ha spaccato il Paese a forza di gaffes e di colpevolizzazione di intere categorie sociali. Ne abbiamo fatto un tombeur de femmes quando invece è soltanto un disperato che ha sempre pagato le sue donne e ne è stato sempre disprezzato (vedi le intercettazioni telefoniche). Ne abbiamo fatto un uomo super-potente sessualmente, mentre è un povero vecchietto con la prostata che ha una sorta di impianto idraulico che lo rende "potente" ma non sensibile, in seguito ad un intervento chirurgico. Ne abbiamo fatto un imprenditore di successo, ma se dovessimo indicare le sue imprese, la sua produzione, e il benessere "autentico" per il Paese, credo che entreremmo in difficoltà già dopo le prima battute: basti guardare Milano 2 e l'ombra della Mafia al nord nel settore costruzioni, basti guardare alla qualità dei programmi, dive sembra che a fare i palinsesti siamo Gasparri & Calderoli, più Borghezio per la consulenza in politica estera. Insomma, io da Berlusconi al governo non mi aspettavo niente, anzi, mi aspettavo solo disastri e questo era già presumibile dalle persone che ha incaricato, da quelle che ha imposto come ministri e sottosegretari. Tremonti all'Economia, qualche anno fa era stato sfiduciato non a torto dagli stessi alleati al governo (Fini e Casini) perché la finanza creativa stava già creando disastri, oggi persino la Lega (che lo ha sempre appoggiato) giudica "fumosa la sua manovra. Una manovra che arriva tardi e arriva male e che si abbatte su chi non può sfuggire alla spremitura, lasciando liberi come prima chi ne è sempre sfuggito.
Un saluto

Luca Massaro ha detto...

Caro Garbo,
accolgo con piacere il tuo commento e sottoscrivo il tuo sunto sul profilo del, purtroppo ancora nostro, PdCdM.

Crisa ha detto...

Le cose partono da lontano... Il protagonista della storiella aveva gli elementi per sapere che costava meno fare quel tipo di scelta, piuttosto che un'altra. Così come, a mio avviso, preparare un "finto" divorzio (con annessa lettera della moglie indignata), spostare capitali e attendere il precipitare delle proprie azioni, non sono la conseguenza delle dinamiche dei nostri tempi (crisi), ma un progetto per accumulare rendita personale e farsi bello (magari in isole paradisiache... anche fiscalmente), a discapito degli altri ("amici", servi e aziende con dipendenti inclusi). Così come Hammamet non era l'esilio, ma una volontà... Scelte oculate per un ritiro senile e per garantire alla propria prole la tranquillità di bivaccare nel vivaio politico ed economico italiano.

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Garbo, sei un grande!