lunedì 1 agosto 2011

La speculazione spiegata al popolo

Per quel che vale come parere, un parere da "dummy", penso che questo post di Tooby sia illuminante per chiarezza espositiva.
Mi raccomando allora: non diamo la colpa agli ebrei ungheresi naturalizzati americani. Anzi, giù il cappello se riescono là dove un popolo non riesce: a far crollare un sistema.

2 commenti:

bag ha detto...

non so, ci sono ancora cose che non mi convincono. e ho letto anche l'altro suo post che hai segnalato.

rimanendo alle metafore: l'idea che gli "speculatori" siano solo quegli individui che avvisano un sistema che ci sono dei punti deboli somiglia un po' (troppo) all'idea che la volpe che ruba le galline sta solo avvisando l'allevatore che le recinzioni sono rotte... insomma, non credo che la volpe faccia questo.

peraltro nella metafora dell'articolo che segnali in questo post non è completamente simmetrica: il tizio che cerca di vendere la sua casa a rischio, avvisando i potenziali compratori, non è la stessa cosa che il mega-azionista che cerca di sbolognare titoli traballanti, perché il secondo è concausa del crollo dei titoli (li rende ancora più traballanti), mentre il primo non è concausa del crollo della casa.

inoltre, l'idea che la colpa sia unicamente della politica e non del mercato è viziata da un punto di vista mercatista, ma è bello che passato il tempo in cui la politica era "indipendente" dal mercato (non corrotta) e poteva fare politiche economiche senza che il mercato desse l'indirizzo. il potente di oggi è un potente ricco, allacciato al mercato, e le lobbies (=mercato) hanno un peso incredibile sulle soluzioni politiche.

non è colpa solo dei politici. è anche colpa loro, certo, ma scaricare il barile è troppo facile.

Luca Massaro ha detto...

grazie del tuo commento Alex, che mi offre la possibilità di vedere le cose da un'altra angolazione.