sabato 10 settembre 2011

L'oscurità non si dirada

«L'oscurità non si dirada, anzi si fa più fitta al pensiero di quanto poco riusciamo a trattenere, di quante cose cadano incessantemente nell'oblio con ogni vita cancellata, di come il mondo si svuoti per così dire da solo, dal momento che le storie, legate a innumerevoli luoghi e oggetti di per sé incapaci di ricordo, non vengono udite, annotate e raccontate ad altri da nessuno».
W.G. Sebald, Austerlitz, Adelphi, Milano 2002 (pag. 31, traduzioni di Ada Vigliani)

Esistesse un libro dei ricordi generale dove tutto fosse annotato, tutti i vissuti, gli accadimenti, le vicissitudini, i pensieri, quanta parte di mondo occuperebbe?
Ma soprattutto: se Dio esistesse, ne farebbe una selezione? O avrebbe una mente capace di ricordare tutti i ricordi contemporaneamente, come un impareggiabile motore di ricerca? E in quest'ultimo caso: quanta elettricità consumerebbe, Dio, per fare questo? 
Ah, già... Dio va a nucleare...

2 commenti:

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Dio è un signore attempato, che deve il suo successo a un Libro di grande fiction. Terrebbe traccia di tutti i ricordi in una biblioteca infinita, magari chiedendo a un vecchio cieco di nome Jorge di fare il bibliotecario. Magari a due vecchi ciechi di nome Jorge.

Luca Massaro ha detto...

Due vecchi ciechi che si guardano allo specchio, immagino...