sabato 29 ottobre 2011

Giuliano Ferrara e altre putrefazioni

Certo che se davvero a G. Ferrara fosse data la conduzione di una trasmissione politica in prima serata, si compirebbe definitivamente l'opera di sabotaggio messa in atto da Berlusconi nei confronti del suo principale concorrente: la Rai. In questo Berlusconi, almeno, non avrà fallito in tutti questi anni di governo: riuscire a indebolire la Televisione Pubblica e a minarne, inesorabilmente, la credibilità. Tutto questo nell'impotenza generale di un'opposizione che si è mostrata solo capace di difendere il suo piccolo spazio di propaganda, su Rai Tre, e del resto ha lasciato che ogni cosa si compisse. Che squallore. 
Non va dimenticato, poi, che qualche anno fa Mauro Masi, ex dg Rai, si rifiutò di rinnovare l'accordo con Sky per trasmettere, su tale piattaforma satellitare, tutto il pacchetto dei canali Rai aggiuntivi; 60 milioni di euro all'anno moltiplicati per 5 anni: 300 milioni di euro che i desiderata del premier hanno impedito di far arrivare nelle casse della Rai. Andrebbe chiamato in giudizio per questo il Masi, vomitevole individuo.
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Ma il punto è sempre lo stesso: i danni prodotti dal ventennio berlusconiano sono così tanti che, se messi in fila, non potremmo non constatare come essi abbiano incancrenito l'Italia ben più di quanto fecero “quarant'anni di potere democristiano”.  Ma il problema è, appunto, metterli in fila tali danni, ricordarli tutti, affinché tutti siano, dopo, rinfacciati a coloro che ancora si fanno scudo della pallida veste della democrazia. Un anno e mezzo ancora sulla carta per farli ridere e godere. Un anno e mezzo di ministri leghisti al governo, di Gelmini, di Sacconi, di Brunetta e di altri pessimi figuri di sostengo in parlamento e alla televisione. Un anno e mezzo di putrefazione.

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