domenica 23 ottobre 2011

L'ora del maiale bianco

Io non sarò mai un dirigente di partito, tipo Civati. Ma se lo fossi, e avessi potere di parola ai congressi, o nei luoghi dove la politica ancora viene "ascoltata", farei delle parole seguenti di Olympe, l'epigrafe di ogni mio discorso:
La tenia, vale a dire il verme solitario. Mangi sempre di più per nutrire il parassita che ti divora dall’interno. La ormai ossessiva parola “crescita” è come l’azione della tenia. Viviamo in un sistema finito, non illimitato. Chi ha detto che non può esserci sviluppo senza “crescita”? I maggiordomi del capitale. È come sostenere che un organismo non può vivere senza iperalimentazione. Ma questa è per l’organismo causa di squilibri, di malattie, così come l’accumulazione di capitale, per se stessa, è la causa degli squilibri del sistema economico.
E insistere sullo sviluppo, come fa la Marcegaglia al congresso dei giovani industriali a Capri (a Capri vanno gli industrialotti, mica nel Varesotto), è voler ancora ingrassare il capitale, quando invece - sappiamo tutti - che è arrivata l'ora di ammazzarlo. Come si fa con il maiale.

P.S.
Secondo voi la presidente della confindustria cosa indica con quel gesto? Uno zero o un buco senza menta intorno? Però, la cara Emma l'è una bella Milf, vero Ghino?

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