sabato 22 ottobre 2011

Sulla sensibile pelle degli esseri umani

«Voi filosofi siete persone fortunate. Voi scrivete su fogli di carta, mentre io, povera imperatrice, sono costretta a scrivere sulla sensibile pelle degli esseri umani».
Caterina la Grande a Denis Diderot.

Noi blogger, meglio ancora dei filosofi, scriviamo su schermo: siamo ancora più fatui di loro?
Il problema, come sempre, sono gli imperatori. Una volta erano più crudeli, forse, ma almeno avevano un mandato "divino", gli si portava per questo devozione, e ci inchinavamo quando passavano davanti a noi, appunto perché credevamo fossero "sacri".
Gli imperatori di oggi, invece, sono lì a legiferare o a governare perché democraticamente eletti, non perché hanno mandati divini o perché sono "sacri"; siamo noi cittadini che, in teoria (molto in teoria), dovremmo essere i sovrani.  
La moderna democrazia, da troppi anni ormai (è una costante storica, ammettiamolo) manda in scena lo spettacolo indecoroso che vede i servitori avere più potere, più diritti e più privilegi dei veri "padroni" dello stato. Gli eletti scrivono sulla pelle sensibile degli elettori leggi infami, inique; e governano sempre spergiurando su ciò che erano stati costretti a giurare solennemente.
«Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione»
E la beffa peggiore per noi sovrani (in potenza e mai in atto) è che dobbiamo aspettare cinque anni per dirgli, legalmente, quanto ci hanno fatto schifo.

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