martedì 20 marzo 2012

Il contesto

Via Astime, vengo a sapere di questa provvidenziale mozione bipartisan. Provvidenziale? Sì, perché oggi ho scoperto questo fermo immagine di George Carlin - con un testo estratto da un suo irresistibile monologo - e volevo postarlo, sì, ma mi mancava il contesto. L'ho trovato


16 commenti:

Marco Fulvio Barozzi ha detto...

Voi in Toscana ditelo anche a Renzi. Neanche Formigoni è arrivato a tanto.

astime ha detto...

Giuro che non sono il ghost writer di Carlin :))
A volte penso che siamo in mano ad adolescenti in corpo incartapecorito. E non solo su questo argomento. Il resto delle volte penso che siamo in mano a uomini di Cro Magnon in loden. (sino all'altro ieri in Caraceni)
Mi rifugio nei giacinti.
Buona serata :)

Luca Massaro ha detto...

L'è una banda che mi lascia dimolto interdetto, caro il mio.

Minerva ha detto...

Stavolta parlo, e chissenefrega delle tue lettrici che esercitano la professione medica e sono obiettrici. Per questi e per tali politici chi non vuole gravidanze e si trova suo malgrado a viverle siamo solo delle incubatrici viventi atte alla riproduzione. Come delle bestie. Prive di volontà, di ragioni, di motivi per rifiutare. O comunque chi cazzo se ne frega di ciò che riteniamo prioritario per noi. D'altronde siamo esseri inferiori, giusto da usare, violentare e ammazzare come più aggrada loro. E mute se osiamo protestare.

Io spero solo che nella tempesta ormonale che vive una donna incinta e con l'incazzatura che avrà addosso al dover vivere 9 mesi di incubo contro la sua volontà (= essere stuprata), sia armata e faccia una strage pedagogica di tutti gli obiettori e i politici loro conniventi che incontra - giusto per inculcare in quei loro crani bacati che se esistono dei diritti che loro devono far esercitare alle persone, loro li devono far esercitare e basta, altrimenti vadano a casa o esercitino dove non si pone il problema: obiezione un cazzo
(perdonami, ma se esiste un dannato stato e ci sono dei diritti garantiti per la persona, questi sono prioritari rispetto alle convinzioni di un medico che mi impone una gravidanza che non voglio: quello, per me, è uno stupro, e io ho esperienza di entrambi, con buona pace dei tuoi lettori obiettori, ok? ciò detto, da anarchica, la cosa, capitasse, ora me la so gestire da sola: ché a questo, ci hanno portato, gli obiettori e questo stato: grazie, eh?)

Luca Massaro ha detto...

@ Astime
Grazie della buona serata e del tuo post

Luca Massaro ha detto...

@ Minerva
Bell'arrabbiata mia, accolgo volentieri il tuo "sfogo" argomentato e bellamente irato.

della lettrice medico che tu dici (Melusina, che invito a rispondere) ricordo ch'ella disse che, se fosse stata ginecologa, sarebbe (forse) stata obiettrice, ma non credo sia tale.

melusina ha detto...

Il passaggio del monologo (che confesso di aver tradotto a naso in quanto, incredibilmente, non conosco l'inglese) è senz'altro godibile, ma non credo vada preso troppo sul serio, perché il succo sembra essere "piuttosto che rischiare di farli soffrire dopo, uccidiamoli prima". No comment, ovviamente.
Parlando seriamente, ricordo solo cose ovvie: che la legge 194 risale al lontano 1978, e che da allora qualunque donna in Italia può esercitare il diritto di interrompere una gravidanza in ambiente sicuro, specializzato e nella massima discrezione. Ogni reparto di ostetricia e ginecologia è tenuto a fornire questo servizio e quindi a disporre di personale non obiettore. Oltretutto, che io sappia, gli obiettori sono una minoranza ininfluente, e comunque anche a essi va riconosciuto (e vorrei vedere!) il diritto di avere una coscienza.
Io, come ho già scritto, se fossi stata ginecologa avrei esercitato il mio riflettendo caso per caso, anzi avrei agito, come richiede l'etica medica, in scienza e coscienza.
Dunque non farei una guerra di slogan, non generalizzerei aprioristicamente. Qui si parla di coscienza individuale, che è un valore addirittura al di sopra di una legge generale.

Olympe de Gouges ha detto...

il testo è un po' più lungo di quello che proponi, e non è male quella sul militare. sempre che non sia vilipendio chessò ... soffiarsi il naso sulla bandiera. :)

astime ha detto...

Melusina, mi permetta di dissentire:
- il succo del brano di Carlin non è quello che lei riporta: provi a verificare, anche solo con google translate.
- l'obiezione di coscienza aveva un senso quando entrò in vigore la legge in quanto i ginecologi che già lavoravano in una struttura pubblica (unica autorizzata a eseguire IVG) non avrebbero potuto esercitare una scelta. Per tutti i ginecologi assunti DOPO l'entrata in vigore della legge, essendo libera scelta fare il ginecologo in una struttura pubblica e non come per il servizio militare di leva un obbligo, avrebbe dovuto essere un criterio di esclusione. Questo se fossimo in uno Stato Laico. Se lo immagina un testimone di geova che si fa assumere in un centro trsfusionale pubblico e poi obietta?
- non è vero, purtroppo, che "gli obiettori sono una minoranza ininfluente", sempre santo google può aggiornarla.
- l'obiezione di coscienza non è sopra la legge, tanto è vero che dove non espressamente prevista, come nella 194, ha conseguenze legali.
- nella mozione in oggetto si propone di estendere l'obiezione di coscienza anche ai farmacisti, secondo il principio che anche la pillola del giorno dopo ha effetti abortivi e per permettere ai farmacisti ospedalieri di negare la RU486 ai reparti o, quantomeno, mettere sabbia negli ingranaggi.
Il tutto, mi pare di capire, affermando un principio di libertà di scelta per l'obiettore e negandolo, in contempo, alla donna che vuole interrompere una gravidanza all'interno di quanto previsto dalla legge dello Stato, frutto quest'ultima di un referendum popolare.
- e per concludere, noto che nella mozione si tenti una spallata a quello che è il principio della 194, cioè il bilanciamento tra il diritto della donna di scegliere se proseguire la gravidanza e il diritto del nascituro a nascere.
La ringrazio per l'occasione che il suo commento mi ha fornito per argomentare.
Grazie a Luca per l'ospitalità.

Buona serata

Minerva ha detto...

Grazie per l'argomentazione, astime, io sono di quelle donne cui rischiava d'essere negato un diritto per l'esercizio di quello altrui di scienza e coscienza perché il loro diritto, a quanto pare, è più diritto del mio... e considerato che qui abbiamo il Movimento per la vita nei consultori, la cosa è già stra-sbilanciata a favore di chi ci considera appunto giusto degli oggetti per sfornarne altri... squallida deriva disumana.

Luca Massaro ha detto...

Sono onorato di poter "ospitare" tale discussione da cui imparo molte cose.
Stimo tutte voi (e anche i tutti che son passati di qui) e vi ascolto, anzi: leggo con attenzione e partecipazione.
Mi sembra che Astime abbia risposto efficacemente a Melusina sui vari aspetti toccati dal breve post.

A parte:
@ Olympe: è vero quello che dici, ma io ho prima trovato la "foto" e da lì son risalito al video. :-)

Simone ha detto...

@ melusina:

Non e' affatto vero che i medici obiettori sono una "minoranza irrilevante! Anzi e´esattamente il contrario. In molter egioni siamo tra l´80 e il 90% con strutture che non possono piu garantire la IVG o farlo tra mille problemi per le donne

@ astime:
Il suo ragionamento che l´obiezione di coscienza si possa giustificare con il fatto che nel 1978 si doveva tutelare il diritto dei medici a non eseguire una procedura vietata quando avevano inizaiato ad esercitare e´ sbagliata e deontologicamente aberrante.

Il medico deve seguire le leggi vigenti e utilizzare gli strumenti che la scienza medica del momento ritiene essere piu appropriati. Seguendo il suo ragionamento un medico potrebbe non prescrivere un farmaco perche' non era previsto nel prontuario al momento in cui ha iniziato ad esercitare.

astime ha detto...

Simone, probabilmente mi sono spiegata male. Provo ad immaginare un ginecologo cattolico già operativo nel '78, non aveva libertà di scelta perché lui era assunto come ginecologo in un ospedale pubblico. Non poteva agilmente diventare un dermatologo. Per cui, a mio parere, l'obiezione di coscienza poteva anche starci. A patto che, come per gli obiettori al servizio di leva, ci fosse una penalizzazione del comportamento non rispettoso della legge. Invece hanno fatto carriera, anzi, l'essere obiettori pare uno skill indispensabile e opportunistico.
Se però, non solo non mi sono spiegata, ma proprio non ho capito il suo commento sarei felice di leggere la sua argomentazione circa il mio ragionamento "sbagliata e deontologicamente aberrante"
Possibilmente senza fallacie splippery slope.

Buona serata :)

Simone ha detto...

astime:

prima di tutto le penalizzazioni per chi obiettava il servizio di leva sono state dichiarate incostituzionali quindi non si possono certo imporre ai ginecologi.

Il punto e' semplice: perche' un medico non puo´obiettare uso di un nuovo farmaco ma puo' obiettare per una nuova procedura medica.
Se la scienza medica la ritiene corretta e la legge non la vieta DEVE applicarla.
Se domani mettono in commercio la cannabis contro la nausea indotta da chemioterapia (cosa quasi certa) secondo il suo ragionamento un medico puo´obiettare perche' quando ha iniziato a praticare quella sostanza era vietata dalla legge!
Capisce che non esiste un limite a questo ragionamento.

astime ha detto...

Simone, grazie per la risposta.
Sebbene i panni del cattolico mi siano un po' stretti, posso capire che là e allora si sia prevista l'obiezione di coscienza.
Nel nostro ordinamento era prevista per la leva obbligatoria ed è prevista per IVG: la ratio, che io non condivido, è di ritenere l'aborto un omicidio.
Prima della Marcora l'obiezione era punita con il carcere configurandosi renitenza o diserzione. È la legge che ha permesso l'obiezione e nei limitati campi citati senza conseguenze civili o penali.
Un medico che rifiutasse una terapia accampando un'obiezione di coscienza non prevista dalla legge verrebbe radiato dall'Albo.
Tanto è vero che la mozione in discussione propone un'estensione dell'obiezione ai farmacisti.
Quindi i limiti si pongono.

A più di trent'anni dalla 194 prendo atto che, nell'impossibilità di ingoiare il rospo del referendum, i potentati cattolici hanno strutturato un sistema che prevede la selezione dei ginecologi in base alla loro obiezione, rendendo l'IVG una prova di decathlon. Mi sembra un buon esempio di teocrazia applicata.
Al solito, la libera scelta vale per loro ma non per gli altri.

Saluti

Anonimo ha detto...

Buongiorno, Luca , mi sono permesso di copiare il tuo post sul mio blog, però l' ho anche tradotto (piuttosto liberamente)..

Iago