mercoledì 21 marzo 2012

La primavera è una finzione

Oggi è la giornata mondiale della poesia,
capito Benedetta, amica fornaia
che mi tagli mezzo pane fresco
e mi sorridi mentre ti fo gli auguri?

La signora prima che hai servito
era bella, capelli sciolti e biondi
pareva lei la primavera con quel culo
fasciato dentro pantaloni stretti.

Che piacere toccarlo in quel momento
se dietro quel sorriso ci fosse stato
un informato consenso al toccamento.
Ho evitato discussioni, pagato il pegno

e poi sono di corsa uscito guardando
se con questo caldo già le rondini
fossero arrivate. No, non ancora, solo
africani che manutengono le viti dei signori

marchese e marchesi frescoribaldi
che sulle pagine dei giornali la domenica [vedi foto in basso]
dicono che grazie alla cura della famiglia
producono vino d'oro - come se fossero loro

coloro che da mane a sera sotto sole o no
aggiustano i filari, spargono concimi, tagliano
foglie e tralci. No, non sono loro non
ci credete, non gli credete, date retta non

gli date consenso, anzi, se li vedete
sorridenti ai bordi delle strade e li
riconoscete, fategli un pernacchio forte
che rimbombi nella splendida vallata

che, ingiustamente, dicono gli appartenga.
Anche la Chiesa dice che fu Costantino
a darle il diritto di possedimento. Tutti così
indietro a risalire all'atto che suggella

la proprietà. Tuttavia, se valesse davvero
questo discorso, allora tutti avremmo diritto
di risalire indietro nel tempo: e scopriremmo
che tutto è di tutti, anche se abbiamo ereditato

solo la fatica di vivere, e poca gioia sottratta
o elemosinata, come se fosse un lusso
unire al respiro il sorriso e lo stomaco pieno
di sapore buono di pane fresco.

Dunque è primavera: pazienza.
Anche questa volta la vita ricomincia
lo vedi dai fiori dei pochi mandorli qui
intorno, dal primo assalto di formiche.

È primavera, ma non vi preoccupate.
Non datele credito se non vi piace
troppo questo fulgore, fate finta
di niente, dite: la primavera non esiste.

Dite: esisto io, finché dura, e duro resto
come il burro a invidiare la quercia
e un sasso con la forma del mio viso
in cui mi specchio inutilmente. 





2 commenti:

Alberto ha detto...

Fantastica. E comunque non è una finzione la primavera. E' proprio quel culo là.

Luca Massaro ha detto...

Grazie Alberto.