sabato 12 maggio 2012

Una certa sgradevolezza

«Con una certa gradevolezza abbiamo armato le nostre mani, con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l'obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato, la logica conseguenza di un'idea di giustizia, il rischio di una scelta e nello stesso momento un confluire di sensazioni piacevoli. Un piccolo frammento di giustizia, piombo nelle gambe per lasciare un imperituro ricordo di quello che è ad un grigio assassino». *

Pensatela come volete, ma io non ci credo. Non credo che un anarchico, quale che sia, possa scrivere simili frasi, con una retorica paragonabile a quella del mitico gerarca Barbagli.
«Un piccolo frammento di giustizia, piombo nelle gambe per lasciare un imperituro ricordo di quello che è ad un grigio assassino». 
Nemmeno il Rapagnetta scriveva simili cazzate ai tempi delle sue schife azioni guerrafondaie e nazionaliste. Confido quindi che gli inquirenti non si lascino ingannare e indaghino più a fondo sulle ragioni commerciali e industriali. Altro che politiche.

5 commenti:

bag ha detto...

non so chi abbia sparato, ma non ho nessun dubbio che un anarchico possa parlare così. lo stile "continentale", cruccofrancoide, da "istruito" - basta sentire come parla vendola, ti pare? guai a parlare semplice! lo stile degli estremisti è quello. quindi un anarchico può esprimersi così.
anche nei contenuti eh.

Luca Massaro ha detto...

Non ho molti amici anarchici. Quelli che ho gli girano sicuro le palle che gli attentatori si spaccino come tali, e perdipiù scrivendo simili scempiaggini.
Certo, possono essere e saranno "estremisti"; tuttavia, la prosa usata, se lo mostri a un storico della lingua, denota un tentativo di depistaggio. Opinione mia, chiaro.

gios ha detto...

Ciao Luca, ti leggo da molto tempo ma non ho mai commentato perché volevo capire se la mia fosse solo una leggera infatuazione per il tuo blog o un grande amore per un tal Lucas :D
La verità è che mi ritrovo in molte cose che scrivi. Ad esempio proprio ieri sera discutevo di questa "rivendicazione" insieme ad un casapoundista, un "anarchico ufficiale" (facente parte, cioè, del collettivo anarchico della mia città, fondato da me ed abbandonato dopo 3 giorni a causa di riunioni troppo fumose) ed un barista napoletano di stampo PD (l'abbreviazione della famosa bestemmia). Ed ho riso ieri sera perché ancora una volta mi hanno fatto capire quanto l'anarchismo sia incompreso. C'è chi li ammazzerebbe perché violenti, chi li ignora perché pseudointellettuali, chi li offende perché non rispettano i "padri della patria", chi li compatisce per aver scelto la facile strada del nulla, c'è chi li disprezza perché non li capisce.
Sono degli stupidi, gli anarchici.
Perché, IMHO (so' ggiovane), il loro, nostro, vero errore è stato quello ci capire il mondo solo a metà: non esistono poteri buoni, e su questo, "purtroppo" a causa di De Andrè e del suo essere citato da chiunque voglia passare per intellettuale del cazzo, non ci son dubbi; la seconda parte da comprendere è che non esistono due anarchici uguali, per definizione e per probabilità, non possono esistere! Ma questo è difficile da capire, causa perenne ricerca di socialità, di aggregazionismo di qualcuno che ti dica "si, sei proprio bravo bravissimo".
Ci sarà un motivo se ho visto almeno 3 collettivi anarchici collassare in parafascisti da camicia, canna e sorriso vediquantosoribellequantosocontroilsistema.
Non è che stamattina mi sono alzato pensando "devo proprio fare una dissertazione sull'anarchia sul blog di LucaMassaro" però era da un po' che volevo commentarti ed @alex mi ha fatto scattare la scintilla. Ci tengo a dire che il Suo commento, seppur breve, riesce a condensare tutte le peggiori ritualità dell'accusa da parte di chi ha una parvenza d'idea ed ha paura di metterla in discussione (sia ben chiaro, non La conosco e non ho certo intenzione di offendere, ma siamo cosa scriviamo). Senza parlare del fantomatico insulto "da istruito" che mi ha fatto vomitare peggio dei saluti romani del casapoundista rivolti a giovani pulzelle in guisa di sentimentale effige d'asse che avrebbe voluto somministrare alle tali dopo averle adescate a colpi di languore (io pure sono istruito,oh!):p. A parte gli scherzi, da quando parlare correttamente è un difetto (non sto parlando del depistaggio citato in questo post)? Da quando essere curiosi è fuori moda? Da quando chi non ha facebook è un anarchico? Da quando si pretendono spaghetti al posto di vocabolari? Non si può mica far finta d'essere materialisti e poi dire che Vendola parla estremista! XD
Tutto questo per dire che Lei, @alex, è una persona che apprezzerei veramente veramente poco. So che non Le importa un fico secco ma credo che non sarebbe poi così sbagliato pensarci su, visto che, a quanto ho capito, dà retta solo alle persone che parlano semplice, che usano contenuti propri dell'ufficio stampa di Casini e che le arrivano alla pancia [S. Ventura cit.[chilavrebbemaidetto inceptioncit.]]. Ma sa cosa Le dico? Che farebbe bene a fottersene di tutti, ma veramente di tutti, ma veramente veramente, perché less is more, perché Kropotkin era un gran pensatore, per chi viaggia in direzione ostinata e contraria.

Spero di non aver disturbato Luca.
Care cose

Luca Massaro ha detto...

Ciao Gios, grazie per le buone parole che mi riservi.
Proprio mentre stavi commentando ho scritto la mia replica ad Alex e credo che sia in linea con le tue considerazioni.
Per il resto lascio all'amico Alex il diritto di replica. Mi riservo solo di dirti che egli tutto sarà ma non certo qualcuno che pensa e scrive per l'ufficio stampa di Casini! Forse, come ghostwriter, ma questo è un altro discorso :-D

bag ha detto...

allora rispondo. inizio dicendo "chi sono": ho una laurea, un master, un PhD. ho insegnato in licei e università, ho partecipato - come relatore, non come pubblico - a convegni internazionali. ho pubblicato articoli e una monografia. sono istruito e conosco il mondo della cultura italiana e internazionale. oltre a questo, sono stato basista di un gruppo punk-hc, ho suonato in diversi centri sociali, ho conosciuto anarchici ed estremisti, ho persino dato una mano a una tesista che si è laureata sul pensiero anarchico, e l'ho studiato.
ma non è che sono le mie qualifiche a differenziarmi. la mia "qualità" è che non giudico se non sono informato.
basta rileggere il primo commento: dico che lo stile può tranquillamente essere quello di un anarchico italiano. li conosco. so come sono.
spero che aver mancato così clamorosamente il bersaglio, e l'accorgersi che distribuire gratuitamente patenti di fascista e casinista senza nemmeno sapere chi sono, le apra gli occhi. si svegli, faccia il proverbiale bagno d'umiltà, cominci a guardare le cose come sono, e smetta di insultare le persone che non conosce.