domenica 20 maggio 2012

Una chiara visione antropologica?

In un paragrafo di un suo agile articolo su Avvenire, Eugenia Roccella, già sottosegretario alla Salute del governo Berlusconi, scrive:
È impossibile ormai fare politica senza avere una chiara visione antropologica, perché ogni scelta di governo ne viene influenzata profondamente. Decidere per il matrimonio omosessuale o per la fecondazione eterologa, per l’eutanasia o per la diffusione delle diverse 'pillole del giorno dopo' fra le minori, vuol dire avere in mente una società dove le reti parentali e i legami comunitari sono indeboliti, dove l’individuo è apparentemente trionfante e autodeterminato, ma in realtà solo e incerto, privo di sostegno e di rapporti stabili. Una società in cui la longevità, che è stata finora il parametro fondamentale per misurare il benessere di un Paese, può trasformarsi in una 'minaccia sociale', come ha denunciato il Fondo monetario internazionale, perché rende insostenibile l’equilibrio dei sistemi di welfare. 
Ora ditemi voi se la Roccella ha una chiara visione antropologica. A me pare di no, e non tanto perché  non la condivido e - per quanto sta in me - la contrasto. Ma non capisco proprio il nesso tra matrimonio omosessuale, fecondazione eterologa, eutanasia e pillola del giorno dopo da una parte, e il problema della longevità dall'altra - ammesso e non concesso che la Roccella abbia cambiato idea sull'eutanasia, dacché, da quanto scrive, sembrerebbe che ella, per venire incontro alla denuncia del FMI*, volesse fare a meno dei vecchi. O meglio, per come pone le questioni in successione, sembra che per la Roccella il matrimonio omosessuale, la fecondazione eterologa, l'eutanasia e la pillola del giorno dopo facciano diventare gli individui più longevi e che da questo derivasse una “minaccia sociale” per i sistemi di welfare delle società occidentali. Se così fosse, cioè se una delle cose dell'elenco summenzionato facesse davvero diventare più longevi (concedendo pure l'eutanasia per chi volesse al compiersi dei cento anni), credo che ognuno di noi sarebbe a favore dell'una cosa o l'altra. Anche Berlusconi che, nel caso, si sposerebbe subito con qualcuno, Signorini per esempio. 

*Come se quei tromboni di mangiatori a ufo del Fondo Monetario Internazionale non diventassero longevi pure loro e sulle spalle di chi.

3 commenti:

giovanni ha detto...

Mi permetto di fare da interprete.
La longevità accompagnata dalla caduta vertiginosa delle nascite causata dall'omosessualità dilagante, dagli anticoncezionali e in definitiva diciamolo dallo scarso timore di Dio, renderebbe difficile sostenere uno stato sociale efficiente per mancanza di nuove leve.
Insomma le ricette sono quelle del tardo impero romano e del ventennio.

Luca Massaro ha detto...

Grazie di esserti permesso, giacché la tua interpretazione mi convince e la accolgo senza indugio.

sil ha detto...

Visto che si nomina L'Impero mi balza subito alla mente una soluzione, di romana memoria, ma non quella del ventennio, molto più risalente.
Contro l'ormai problematica longevità: il mito degli Argei.

Della serie 'Tu mi sembri abbastanza longevo...Nel Tevere!!!'
:)