mercoledì 25 luglio 2012

Eros, Agape, Estate

Sono stato a un convegno oggi, un convegno su Eros e Agape. C'erano molti interessanti relatori, me compreso, che tra un discorso e un altro gettavano baci all'auditorio che non si sentiva offeso da tanta sfacciataggine. Nessuno che ci ha preso a pesci in faccia, noi blogger periferici siamo persone a modo, quando si relaziona ci si mette l'anima, mica discorsi. Io, poi, che sono un tipo scaltro, ho tirato fuori dalla ventiquattrore tutta una serie di poesie d'amore di poeti scozzesi, di quelli che vanno in giro senza mutande per intenderci, quando devono esprimere in versi i loro sentimenti. Addirittura una biondina tutta fighetta, che avevo notato prima ma lei no me, perché era tutta intenta a sbaciucchiare il suo fidanzatino figo con i caratteri cinesi tatuati sull'avambraccio sinistro e non so se anche sul destro ma immagino di sì - insomma appena ho finito di pronunciare l'ultimo verso di una poesia che parlava della stagione degli amori dei salmoni affumicati, ella mi si è gettata ai piedi facendomi quasi perdere l'equilibrio e meno male il servizio d'ordine l'ha portata via di peso, l'invasata, nemmeno le avessi praticato l'ipnosi alla Lucas Casella (Giucas, lo ricordo, ho fatto apposta).
Ma il momento clou è stato quando un'attrice famosa - che si era camuffata tra il pubblico talmente bene che nessuno se ne ricordava più il nome - ha alzato la mano e ha chiesto di poter relazionare anche lei sulle sue relazioni d'amore avute durante la sua lunga carriera. «Sì, se ci mostri le tette» ha urlato una voce dal fondo del pubblico. Lei non ci ha pensato due volte, ma noi ci siamo tutti voltati che siamo gente perbene.
Lei continuava e non parlava: urlava ché nessuno se la filava. A quel punto c'è stato un fuggi fuggi generale accompagnato da mugugni e imprecazioni. Un collega accanto a me, che si è fatto addirittura quattrocento chilometri per venire a questo convegno, ha iniziato a inveire contro l'organizzazione perché Monsignor Ravasi ha dato forfait all'ultimo momento. Al suo posto è intervenuto padre Raniero Cantalamessa, il quale, seppur pacato e forbito, non ha lo stesso spessore erudito del Ravasi. E noi senza aver fatto un frullato di citazioni non si torna a casa sazi intellettualmente.
Il convegno è terminato con un aperitivo a base di latte e menta, ma a me non piace né il latte né la menta. Ho salutato con discrezione quei pochi (e poche) che erano a tiro e me ne sono andato di pedina, alla ricerca di un vicino supermercato. Riempito il carrello di quello che mi serviva mi sono presentato alla cassa dove, in testata, c'era un piccolo frigo con dentro delle Red Bull. Io non ho mai bevuto una Red Bull perché mi sta sul cazzo quell'austriaco del cazzo e perché a leggere gli ingredienti mi piglia il panico. Comunque, dato che un amico mi ha detto che lui la beve, mi sono risoluto a provarla. Per curiosità alla cassiera ho domandato se lei sapeva dirmi se lei l'aveva provata e se era buona. Lei mi ha fatto una faccia schifata, dicendomi addirittura che, se qualcuno la beve a lei vicino, ne sente l'odore e ne prova disgusto. 
- Siccome volevo invitarla a cena stasera, sarà meglio che non la prendo questa schifezza.
Lei mi ha sorriso, ma ha voluto il bancomat lo stesso - e non è venuta a cena.

1 commento:

melusina ha detto...

Giornatina intensa. Grazie per lo spasso :-)