venerdì 6 luglio 2012

Fiori di rosa, fiori di ippocastano


Contrattura bloggheristica, vuoto da riempire in un lampo prima di cercare parole tra umani, una festa improvvisa, amici che non rivedi da un pezzo, la malavoglia di uscire come sempre, come se il mondo fosse tutto qui dentro, come i pensieri sono dentro al cervello e solo scrivendoli acquistano corpo, così il mio corpo, scrivendolo, acquista pensiero - che dico, vaneggio, è meglio che fugga, mi goda 'sto fresco improvviso di vento, non ci avrei scommesso un euro sul breve acquazzone di oggi, mentre tornavo in auto da una farmacia dove una commessa dagli occhi marroni e con voce di cioccolato mi ordinava un qualcosa all'ippocastano.
- Per domani mattina, dopo le nove. Che nome metto?
- Un tal Lucas.
- Chi, quel tale, che scrive...
- ... no, non sul giornale
- Macché giornale, e chi li legge più i giornali.
- Già, chi li legge, chi li regge.
- No, dicevo, quel tale che scrive su..
- Su?
- Su un blog.
- E chi li legge più i blog.
- Si leggono, si leggono, e poi il suo mi piace.
- Non mi dica che vuole l'autografo.
- No, voglio un post, stasera, prima di uscire.
- Sarà fatto.

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