giovedì 12 luglio 2012

Per lo schifo, s'intende.

Prendete un territorio di circa undicimila chilometri quadrati (la metà della Toscana, per intenderci) e fate finta che sia vostro a causa di fortunate circostanze storiche. Fate finta, altresì, sempre per fortunate circostanze, questa volta geologiche, che il vostro territorio sia ricco di petrolio: ogni buco in terra uno spruzzo nero in cielo. Fate finta che cominciate a estrarlo, non dico voi con le vostre mani, no, ma chiamate imprese, anche e soprattutto straniere, delle compagnie petrolifere per l'esattezza. Fate ancora finta che, grazie a tutto questo petrolio, voi diventate ricco, ma così ricco che al confronto, non dico Louis XIV, o Augusto, o Ramses o chi diamine volete voi di imperatori del passato, sono degli straccioni. Di più: che persino gli dèi in persona (in persona?) sono degli sturacessi comunali al vostro confronto. 
Bene, fate finta di tutto questo, e andate in giro per il mondo a comprare il mondo, perlomeno quello che è in vendita - tenendo presente che in molti, in troppi, sono e saranno disposti a vendervelo.
Ora, fate finta che, grazie al fluire ininterrotto del petrolio e ai soldi da esso provenienti, arrivaste, in breve tempo, a diventare proprietario non solo di metà Toscana, ma di più, intera, anzi due, tre, quattro, nessuno vi ferma più, e tutti vi stendono tappeti rossi, e si piegano in due al vostro passaggio, togliendosi il cappello, se ce l'hanno, o asciugandosi la mano dal sudore se avranno la possibilità di stringervela. E ogni vostra visita è salutata con clamore e gioia dalla osannante popolazione e dalla plaudente classe dirigente. Bene, in tutto questo vostro procedere per diventare padrone di ogni cosa, credete che non ci sarà mai nessuno schiavo che vi manderà a fare in culo? E poi un altro e un altro ancora, sì che a poco a poco, a ogni vostro centesimo speso corrisponderà uno sputo bianco in terra?
Per lo schifo, s'intende.

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