lunedì 20 agosto 2012

Il Cane e la Volpe

«Può Dio creare una volpe che non possa essere catturata da nessun altro animale? Necessariamente sì, altrimenti non sarebbe onnipotente. Può Dio creare un cane che cattura tutto ciò che insegue? Necessariamente sì, perché Dio deve potere ciò che non è contraddittorio. E se ora questo cane viene messo sulla traccia di quella volpe? Non occorre una fantasia rigogliosa per delinearsi la formula della sottigliezza della soluzione: un Dio la cui onniscienza avesse antiveduto il dilemma di un mondo nel quale compaiono questa volpe e questo cane, poteva organizzare il mondo in modo che questo cane non si imbatterebbe mai in quella volpe».
Hans Blumenberg, Elaborazione del mito, Il Mulino, Bologna 1991 (traduzione di Bruno Argenton, pag. 185

In riferimento alla storiella di Apollodoro sopra rielaborata, scolasticamente, da Blumenberg, sembra che il fenomeno dell'evasione in Italia sia ordito da un dio onnisciente che non fa imbattere mai lo Stato-Cane sulle tracce dell'Evasore-Volpe.
D'accordo, non li chiameranno più furbi gli evasori alla Rai (corretto sarebbe stronzi, ma lasciamo pure scegliere il termine più opportuno alle redazioni dei tele e radio giornali) - e un cambiamento culturale (linguistico in primo luogo) è d'uopo. In fondo, passare da un presidente del consiglio che giustifica l'evasione, a un altro che - invece - la ritiene inaccettabile, mi sembra un bel progresso.
Tuttavia, quanto è sicuro il presidente Monti che questo ulteriore contribuito, nel considerare l'evasore una persona moralmente riprovevole, aiuterà lo Stato-Cane a catturare gli Evasori-Volpe?
Le azioni dimostrative iniziate lo scorso inverno a Cortina e poi proseguite in altre località, sono state soltanto propaganda che, nel caso, ha reso chi evade più prudente ed accorto.
Di caccia non me ne intendo, ma io non credo che i cacciatori annuncino a mezzo stampa alle prede che l'indomani saranno tutte cacciate e perseguite. Se c'è un modo per farle nascondere o fuggire, questo è il migliore. La caccia all'evasione, insomma, va condotta nel silenzio più assoluto. Quello che conta è il risultato vero, non quello strombazzato per far contento il popolo.

2 commenti:

Matteo ha detto...

Buongiorno Luca,

In italia, tra il 73 e 74 (fonte: wikipedia), istituirono i limiti di velocita` sulle autostrade. Il rispetto generale di quei limiti non venne mai, almeno fino ad anni recenti. I limiti non erano rispettati perche` la percezione comune rivelava la tolleranza dello stato per questo tipo di comportamento.
Una regolamento che non viene imposto attraverso sanzioni, se non certe quantomeno probabili, ha la caratteristica di finire nel tollerato e quindi comunemente permesso.
A questo punto, l'autorita`, che ha bisogno far tornare le sfumature di grigio nere ha due possibilita`.
Nascondere autovelox e alzare le sanzioni, cosa che empiricamente ha portato solamente a rovinare economicamente qualche individuo, lasciando pressoche` inalterato il contesto di pericolosita` della trasgressione, aggiungendo quella tra l'altro prodotta da qualche inchiodata qua e la in vista degli autovelox.
Oppure l'autorita` puo` dare un segnale forte "siete tutti controllati" e scrivere in grande sistema tutor. Cosa che effettivamente ha portato al rispetto dei limiti.

Gli eventi di cortina, dal mio punto di vista, sono stati un un grande cartello "siete tutti controllati", quello che fin'ora era un comportamento tollerato, non lo e` piu`. Pronti... via!

Matteo

Luca Massaro ha detto...

Non mi sembra male la tua tesi. Spero vivamente tu abbia ragione.