venerdì 3 agosto 2012

Wellness

Oggi sono stato a fare sauna in bel centro apposito qui vicino a dove sono in vacanza (penultimo giorno, sigh). Siccome non sono tanto pratico, all'ingresso ho domandato alla cassiera alcune istruzioni. Ella mi istruisce che la sauna è unisex, che si entra scalzi e nudi, solo con telo asciugamano o accappatoio e che, prima di entrare in una delle saune di vario tipo a scelta della struttura, si deve fare la doccia.
Così, entro nello spogliatoio uomini, mi spoglio, mi avvolgo un asciugamano in vita ed entro. 
Poca gente, meno male, famigliola (padre, madre e piccolo) scendono le scale e, dietro loro, un signore di età indefinibile, bello panciuto. Accenno un modesto buongiorno tra i baffi, la famigliola sorride senza fare motto, il signore mi guarda. 
Mi avvio alla doccia paradiso, fatta di numerosi spruzzi e getti (addirittura c'è un catino di legno che tiri come uno sciacquone versandoti uno scroscio freddo addosso), e poi entro nel bagno turco (c'è scritto di entrare senza asciugamano, quindi nudi). Non c'è nessuno, per fortuna. Mi seggo e inizio a sudare a bestia all'istante, rivoli di sudore scorrono sulla mia pelle. Non faccio in tempo a fare alcune torsioni cervicali per il beneficio dei muscoli del collo, che la porta si apre ed entra quel signore sovrappeso che scendeva le scale. Si siede non troppo lontano da me e inizia a fissarmi.
Ora, io nudo non sono una bellezza, cazzo vuole, mi dico sottovoce anche se non devo pronunciare certo la parola. Mah, chiudo gli occhi, ma le orecchie ben aperte mi dicono che lo sguardo del signore è bello puntato verso me. Allora, anziché starmene comodo appoggiato allo schienale, mi vedo costretto ad abbassarmi e ad appoggiare i gomiti sulle ginocchia, in modo da coprire il mio pene che, in certi momenti, s'intimidisce a tal punto da diventare grande come uno champignon. 
Mentre cerco con le mani di coprirmi la faccia e fare il gesto come di uno che si lava il viso, vedo il signore appoggiare i gomiti sulle ginocchia anche lui e puntarmi più da vicino. Cristo, evitiamo polemiche, mi dico, mi alzo, mostro le terga forse per il suo piacere e vai, libero, scampato pericolo equivoci.
Di nuovo doccia paradiso bella fredda, riprendo l'asciugamano, mi copro, mi seggo un attimo in sdraio rilassante con pediluvio tiepido e, di lì a poco, arriva l'addetto esperto a proporre ai pochi astanti una sauna finlandese con ventilazione di oli essenziali a 90° per dieci minuti. Vai, proviamo. 
Entro con altri tre signori e una signora sui sessanta (sarà stata austriaca, «ma io non parlo il tedesco, scusa pardon» P.Conte). L'addetto chiude la porta e mette un cartello di divieto entrata per ventilazione. Mi preoccupo? No, è una sensazione forte e stupefacente, di benessere faticoso. L'addetto mette sulle pietre ardenti blocchi di ghiaccio sui quali ha spremuto alcune gocce di oli essenziali. Fatto questo, prende un asciugamano e comincia a sbandierarlo dentro la sauna in modo che gli aromi roventi si diffondano dappertutto. Bellissimo. A metà dell'opera ci offre a tutti dal secchiello del ghiaccio dei cubetti da metterci sulla nuca e le tempie. Sento i capelli roventi fondere il ghiaccio all'istante. Sono cotto a puntino. La sauna finisce che ci viene spontaneo applaudire l'addetto sbandieratore. Esco, doccia ghiaccia e poi riposo di venti minuti.
Basta così, mi dico, e scendo per tornare negli spogliatoi. Ma, prima di arrivarci, noto un ingresso, prima non visto, che porta a delle cabine di raggi infrarossi. Curioso vado a vedere di cosa si tratta. Mentre leggo le modalità d'uso, ecco il signore che mi puntava nel bagno turco. Mi blocco, lo lascio scorrere guardingo alle spalle e lo vedo sedersi in una sdraio accanto alla cabina. Niente infrarossi, mi dico, e prendo la via degli spogliatoi. Mi rivesto rapidamente ed esco.
Nel tornare all'alloggio ove risiedo ci sono delle scale mobili, tre rampe. Mentre la prima rampa scorre, salgo i gradini, così, per velocizzare la salita. Così facendo alzo gli occhi e mi trovo davanti una giovane ragazza bionda, coi leggings aderenti e un bel culo. Non mi metto certo a puntarla con sguardo lubrico, anzi, devio lo sguardo girandomi di fianco a guardare le persone che scendono dall'altro lato, ma ciò facendo, ripensando al puntamento ricevuto, mi scappa da ridere. La ragazza, vedendomi ridere senza un motivo apparente (non sono nemmeno al cellulare) si sente a disagio e, da ferma qual era, decide di salire di alcuni gradini anche lei per allontanarsi chiaramente da me. Arrivati in cima ci sono tre direzioni possibili. La ragazza prende quella che anch'io devo prendere. Lei lo vedo che aumenta il passo per seminarmi (ma perché?). Ma io non demordo e aumento il passo a mia volta, una competizione. In breve la affianco e la supero e accelero ancora per distanziarla. Ecco, sono davanti, signorina bella, me lo guardi lei il culo ora, guardi che oggi ha rischiato più del suo.

2 commenti:

Massimo ha detto...

Adoro le saune finlandesi, i bagni turchi e tutti gli apparati preposti al wellness. Andavo spesso a Salsomaggiore, pacchetto week end, con vari trattamenti. Ho desistito quando è diventato un carnaio. Grazie perché mi hai scatenato bei ricordi. ah, e naturalmente adoro le ragazze bionde con i leggins e un bel culo. Solo che quando sono con la mia compagna devo fare finta di essere completamente indifferente.

Luca Massaro ha detto...

Immagino che con tanta gente sia cosa sgradevole. Per fortuna là dov'ero eravamo in pochissimi.