giovedì 4 ottobre 2012

Alice* nel paese della trasmissione del sapere

Ve l'ho detto: d'ora innanzi, per fare politica, sarà necessario avere il diploma di ragioniere (sia detto con il massimo rispetto dei ragionieri).
Che disperazione, che prospettive zero.
Monti oggi ha anche dichiarato che
"Le misure contenute nel dl sono in grado di trasformare l'Italia. In particolare, la trasmissione del sapere, la condivisione dell'informazione, la possibilità di sviluppare l'imprenditoria attraverso un forte rapporto con i mercati internazionali, la connettività, i servizi ai cittadini costituiscono le basi per recuperare il gap che divide l'Italia dagli altri Paesi. L'agenda digitale è un modo per trasformare il Paese, è la base per recuperare il gap tecnologico del Paese. Tutto ciò che va verso il digitale può far superare antichi squilibri territoriali [...] Queste norme puntano in modo ambizioso a fare del nostro paese un luogo in cui l'innovazione sia un elemento per la crescita".
Vedremo quanto l'Italia sarà trasformata. In particolare riguardo alla «trasmissione del sapere», alla «condivisione dell'informazione», cose, queste, precipue della scuola, nevvero?
Ma, come attesta un'indagine europea (dello scorso anno) sulla diffusione di internet nelle scuole,
l'Italia e' uno dei paesi che fa segnare il maggiore ritardo rispetto alla media europea: il collegamento alla rete e' presente in media nell'85% delle scuole tricolori, ed esiste un computer disponibile ogni 47 studenti. Scuole italiane in ritardo anche per quanto riguarda i sistemi di collegamento ad Internet utilizzati: poco meno del 70% degli istituti usa linee Isdn, e il 30% fa ricorso al dial up. Al di sotto del 5% le applicazioni a banda larga cavo-modem, mentre quelle Adsl rappresentano il 5% circa. Peggio dell'Italia fanno solo Portogallo e Grecia che superano di poco il 50% delle scuole collegate, e che mettono a disposizione un elaboratore elettronico ogni 55 allievi
Ora, normalmente, la linea telefonica delle scuole e, quindi, anche il collegamento internet è pagato dai Comuni.
Bene, mi spiega Monti come cazzo faranno i Comuni a pagare internet a tutte le scuole se con tale nuova disposizione dovranno stare attenti ad ogni capitolo di spesa? Forse che, nel decreto legge, il governo ha imposto l'obbligo alle compagnie telefoniche di predisporre collegamenti internet a banda larga gratuiti per tutti gli istituti scolastici? Ah, ah, ah.
Eppure, se ci fate caso, ogni plesso scolastico ha l'antenna televisiva (per farsene una sega), ma solo il 5% ha il collegamento internet con l'adsl.

*Telecomitaliaignobile.
PS
A parte, va considerato che quell'unico computer ogni 47 disponibile è, mediamente, risalente a dieci anni fa (come minimo). Per dire: oggi ho fottuto via un Windows 95 presente su un pc del 95, appunto, con questa roba qui. Va come una scheggia (senza internet, claro).

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