domenica 28 ottobre 2012

Arditi, com'altro nomare questi baldi fiori del regime?

Predappio, 28 ottobre 2012
Fra settant'anni saranno altrettanto numerosi i presenti al Mausoleo di Arcore?

P.S.
Il titolo è una citazione presa da qui.

8 commenti:

giovanni ha detto...

Direi proprio di no.

Olympe de Gouges ha detto...

dai, questi qui sono simpatici

Hombre ha detto...

Ar core nun se comanna.

Kisciotte ha detto...

Tra settant'anni sarà come è già ora. Se il nano caccia il grano allora lo salutano in romano, in meneghino, pure in esperanto. Altrimenti nisba.
L'unica eccezione è Bondi. Quello lo adora davvero.

Luca Massaro ha detto...

Dunque, se capisco bene, la differenza che intercorre è che quelli di Predappio sono volontari, mentre quelli di Arcore mercenari.

Kisciotte ha detto...

Beh, semplificando e un po' banalizzando, secondo me sì. È anche vero che il Wate di Arcore è faro per tutta una fauna umana che condivide una certa valenza di disvalori sociali, elevati a libertà dell'individuo (insofferenza alle regole, equiparare la giustizia alla magistratocrazia, coagularsi intorno allo spaventapasseri inventato della minaccia rossa, evasione fiscale spacciata come resistenza di disobbedienza civile, ho i soldi quindi faccio il cazzo che mi pare, ecc.). Ma, per lo stesso motivo che "pecunia non olet", con fare repentino svanirà anche la fragranza che ora pare emanare dal suo doppiopetto imbottito di banconote. Potrà sopravvivergli solo un'idolatria mistificatrice a opera di uno sparuto gruppo di fanatici opportunisti. Si serviranno del suo ricordo come scaltro pretesto di comodo. A Predappio invece vanno a rendere omaggio con sincera gratitudine, disinteressata. Del tutto mal riposta secondo me, comunque differente.
Ciao :o)

Anonimo ha detto...

Dalle mie parti li si potrebbe anche nominare "stronzoli caàti a forza", così, tanto per dire.

Luca Massaro ha detto...

È un bel dire, che condivido.