venerdì 5 ottobre 2012

Dio che libera la nostra libertà


- Buongiorno Dio.
- Buongiorno.
- Cosa ne pensi del Papa quando parla di te al popolo dei fedeli?
- Niente.
- Come niente?
- Vedi, se tu non mi rompevi i coglioni telefonandomi per chiedermi cosa ne pensavo, io di ciò che ha detto il Papa manco me ne accorgevo.
- Perché non ti arrivano in diretta tutte le info di quanto viene detto dai principali tuoi rappresentanti in Terra, compreso il Papa, quando parlano di te?
- No. E poi non sono miei rappresentanti. Dicono di esserlo, ma non lo sono. Io non mi sento certo rappresentato da costoro (ne da chiunque altro, s'intende).
- Eppure molte persone credono che il Papa e tutto l'ordine sacerdotale, così come altri chierici di altre religioni siano effettivamente tuoi rappresentanti.
- “Credono”, hai detto bene. Ma, come saprai, dal credere all'essere, c'è una Via Lattea nel mezzo.
- Ma scusa, non potresti affacciarti in cima a qualche montagna per dirlo a tutti?
- Lo farei, ma in montagna - di solito - salgono quei rompipalle dei profeti, che poi discendono e riportano cazzate al popolo.
- Parlare in diretta in mondovisione?
- Non ho reti televisive a disposizione.
- Ma tu sei Dio, càspita.
- E allora? Pensi che essere Dio sia sinonimo di onnipotenza? Potessi esserlo, onnipotente, sai gli schiaffi.
- Da dove cominceresti a schiaffeggiare, se tu potessi?
- Prima di schiaffeggiare fermerei le mani d'uomo che causano sofferenza e dolore. Bloccate quelle, passerei agli schiaffi, che non sarebbero dolorosi, ma sconvolgenti. Cioè, appena uno dice o fa una cazzata, spam!, ecco lo schiaffo tipo sveglia, tipo renditi conto di quel che cazzo vai facendo o dicendo. Per esempio, uno schiaffo del genere lo avrei tanto volentieri dato al Papa, ché secondo quanto mi riporti, ieri ha detto una puttanata invereconda. Infatti, come si fa a sostenere che
“Abbiamo paura che la presenza del Signore possa essere un limite alla nostra libertà [...] Ma è proprio Dio che libera la nostra libertà, la libera dalla chiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso, di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensione che la realizza in senso pieno: quella del dono di sé, dell’amore, che si fa servizio e condivisione”. 
e rimanere Papa, e rimanere capo di una struttura gerarchica che possiede e domina e che, pur di non perdere il proprio potere, si chiude in se stessa?
Se io, Dio, avessi veramente il potere di liberare l'uomo, comincerei a liberarlo dalla Chiesa, da ogni chiesa e confessione, da ogni aggancio a una irrealtà che lo lega e lo tiene a terra. E chi, soprattutto, crede in un Dio incarnato che si è fatto annichilire per liberare l'uomo, dovrebbe senza tema andare incontro alla propria morte, sarebbe l'ora, dopo secoli e secoli di incrostazioni temporali che la rendono sentina di ogni malaffare e contraddizione.
- Ma come può un'entità come la Chiesa lasciarsi morire?
- Infatti, non lo farà, e in ciò stesso consiste il suo completo fallimento.
- Scusa Dio, un'ultima domanda. Cosa pensi che accadrebbe se, un giorno, l'umanità non credesse più a te, ovvero se ti escludesse come orizzonte e speranza, come causa e presenza?
- Sarebbe uno schiaffo globale, un risveglio, un dire: eccovi a voi. Il mondo è tutto qui, dentro questo cazzo di atmosfera inquinata da veleni e parole ingannevoli. Ci avete messo del tempo, ma ci siete. Siate vostri. Datevi da fare, su. Smettetela di farvi prendere per il culo, anzi muovetelo, bello, stupendo, senza coda.

2 commenti:

bag ha detto...

sei cataro?

Luca Massaro ha detto...

No, non "credo". Non sono abbastanza "puro" e, non ultimo, mi ritengo un monista.