lunedì 17 giugno 2013

Il decreto del Fare

È da ieri che mi frulla in testa il Decreto del Fare e pure il fatto che Berlusconi ne tessa lodi perché, da Uomo del Fare qual è, quando le cose si fanno per lui va sempre bene, soprattutto se le cose che saranno fatte non lo disturberanno troppo sul lato degli affari suoi.

In un primo momento, tuttavia, la prima cosa in assoluto che m'è balenata in mente col Decreto del Fare è stata una poesia di Ceronetti, da me già usata, quasi cinque or sono, per un post, dedicato al Pd (ma tu guarda che combinazione). 
La seconda cosa, invece, è stato il riaffiorare di una mia poesia giovanile che - ho controllato sommariamente - non mi sembra di aver ancora trascritto su queste pagine:

Cosa farò da grande?
Cosa farò?
Cosa?
Boh.
Eppure io avrei voglia di essere.
Cioè: «La via del fare è 
l'essere», disse Lao-Tze.
Embè?
Forse che essendo farò?
Boh.
Proverò a lavorare in Perù.
Però.
E i soldi per arrivarci?
Arrivederci.
Arriverò?
Non so.
Se poi tu mi aiutassi a fare
le valigie il mio cuore
si aprirebbe
e sorriderebbe di gioia.
Ahia, mi hai fatto
male con quel pizzicotto.
È già pronto il fagotto?
Stabilisco o stabilirò?
Ho la testa piena di enigmi.
A Stoccolma, my babe,
ti aspetterò.

A Stoccolma non ci sono mai stato, però quell'estate di tale poesia (mi sembra il 1985, anno in cui uscì Cosa succede in città) conobbi, a Milano Marittima, una svedese, non troppo alta, coi capelli scuri e riccioluti, baciava bene, io meno, ma non c'era verso di andare aldilà dei baci per delle ragioni che ora non è il caso di raccontare qui. Si chiamava Catherine, come mia madre, ma in italiano, ché mia mamma non è svedese.

Terza cosa che mi provoca il Decreto del Fare: la noia, la vacuità, il farniente (per niente dolce).
Quarta e ultima cosa (ché ho sonno): nel redigere il Decreto del Fare il governo ha telefonato a Dario Fo? Oppure, è stato redatto interamente dal ministro Emma Bonino (dacché conosceva bene Adele Faccio) e dal sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni in qualità, quest'ultima, di ex presidente del Fai?

Se per fare bastasse un decreto sarei molto più esecutivo.

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