martedì 11 giugno 2013

Un minuscolo e velocissimo grillino


«Mi pavoneggiai; girai lentamente su me stesso, alto come una montagna, visibile a miglia di distanza, facendo ruotare il cerchio del manto, tintinnare le fibbie, scalciare e fulminare gli sproni. Mi feci un cavallo a dimensione di un macigno, e percorsi vociando e nitrendo le pianure, estrassi spade e librai lance, inventai giganti che uccisi e disfeci in nebbia. Mi circondai di trombe e di violini, mi mossi con attori, maschere, burattini, animali da circo, esseri mirabilmente deformi, risi sgangheratamente, mi diedi manate su gigantesche cosce di metallo, fui luminoso come un gong grande come il sole e capace di affrontare lo sguardo. Feci correre cani, simulai gare, e gridai, sempre scrutandomii attorno, in cerca dell'altro. Più di una volta lo intravidi, non più: minuscolo e velocissimo. Ma nulla che mi facesse credere fosse affascinato da quella grandigia demente».

Giorgio Manganelli, Agli dèi ulteriori, Einaudi, Torino 1972.

E così il blogger più famoso e seguito d'Italia, fondatore, insieme all'impresario Casaleggio, del M5S, per replicare a una senatrice del movimento che lo ha criticato circa la sconfitta elettorale alle ammistrative, domanda ai suoi lettori e sostenitori, se è lui il problema o se invece sono i minuscoli e velocissimi parlamentari grillini che, sembra, osano acquisire una certa autonomia di pensiero critico nei confronti del loro mentore supremo.

Trovo divertente la faccenda, perché un blogger, di solito, una domanda del genere «sono io un problema?» se la pone ogni spuntar di luna, ma - appunto - la pone a sé per tentare di dare risposta ai consueti disagi esistenziali che costellano la vita di un pensatore dilettante.
Invece Grillo pone la domanda al suo pubblico (la Rete) perché ha voglia di farsi dare ragione da questo, dalla moltitudine, non gli basta la sua di convinzione di essere - come egli crede indefessamente - nel giusto.
E se dai suoi commentatori emergesse che, inaudito! - fosse veramente lui il problema, avrebbe il coraggio di risolversi?

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