martedì 23 luglio 2013

Farsi tagliare le orecchie per non sentirsi urlare

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Appena ho visto il signore con le orecchie a sventola che va dal barbiere a farsele tagliare, ho avuto, per un attimo, l'impressione che costui potesse essere Enrico Letta, ma non ho saputo spiegarmi il perché.
Poi ho letto l'editoriale di Massimo Recalcati su Repubblica di oggi (ancora a pagamento la versione online***), in cui lo psicoterapeuta accusa di «rimozione della realtà» l'illusione di Enrico Letta (o meglio: del Presidente della Repubblica) di dar vita a un governo di unità e di pacificazione nazionali e l'accostamento tra Letta e il signore con le orecchie tagliate ha trovato una qualche pertinenza.

Scrive Recalcati che, in psicoanalisi, la rimozione della realtà «accade esemplarmente nella psicosi» e, come esempio, riporta una storia narrata dallo stesso Freud, storia che vede una madre «colpita dalla tragedia della perdita prematura di una figlia»; madre che sostituisce la figlia perduta «con un pezzo di legno che avvolge con una coperta che tiene amorevolmente in braccio sussurrandogli tutte quelle parole dolci e affettuose che la figlia morta non potrà più sentire».
Secondo Recalcati: «l'idea della pacificazione [...] assomiglia forse a questa sostituzione delirante soprattutto se tale idea “coincide” «con la riabilitazione di Berlusconi come statista ponderato». 
Questo perché, «come accade alla povera madre delirante raccontata da Freud si vorrebbe trasformare la bimba morta e perduta per sempre in una bimba viva e sorridente. Ma un pezzo di legno non fa una bambina, così come Berlusconi non fa uno statista. La pacificazione rischia allora di essere una pura falsificazione».

E perché dunque identifico Letta col signore con le orecchie a sventola? Perché anch'egli, come una brava madre, tiene amorevolmente in braccio il proprio pargolo sussurrandogli paroline dolci e affettuose, ma chi tiene in collo non è un pezzo di legno, ma un Berlusconi intero che, anche se per il momento sta buono perché si sente rassicurato, fa strepitare in sua vece mille scagnozzi e tre arpie. 
Per questo, l'aver creduto che l'unità e la pacificazione nazionali passassero attraverso il riconoscimento e/o riabilitazione di Berlusconi, lo porterà un giorno - non tanto Letta (nipote di suo zio), ma il Pd - a urlare munchianamente per l'ennesima, forse ultima, cazzata politica.

***Oggi non più: ecco qua.

2 commenti:

giovanni ha detto...

Io, Luca, già da qualche tempo ho cominciato a pensare che non ci si debba stupire delle alleanze e delle politiche di certa gente perché sono il prodotto di una coerenza sostanziale che solo a parole che viene negata.
In breve loro sono così, lo sono sempre stati, realizzano nei fatti la loro essenza simili a Berlusconi ma molto molto più falsi e ipocriti

Luca Massaro ha detto...

Mi sto arrendendo anch'io a questa evidenza.