domenica 14 luglio 2013

Premio Calderoli


Calderoli dovrebb'essere ringraziato perché offre a tutti l'occasione di esprimere la propria indignazione politicamente corretta. Anche a me.
Nondimeno, Calderoli va ringraziato perché le sue dichiarazioni qualificano ulteriormente lo stato miserabile dei precedenti governi a guida berlusconiana, con lui ministro, tra l'altro, e tra i più influenti. Sinceramente, fossi il ministro Kyenge mi sentirei più offeso se Calderoli mi avesse riconosciuto come son semblable, son frère (o sa sœur, meglio). Tale offesa (Calderoli la chiama “battuta”: di caccia? «Amo gli animali, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango»), infatti, dovrebbe essere considerata una sorta di premio, di attestazione razzista alla rovescia, giacché chi pronuncia una frase del genere, retrocede necessariamente l'emittente a uno stadio pre-umano, precedente cioè alla comparsa dei primi ominidi che tentavano la stazione eretta. In altri termini, quanto detto da Calderoli fa risalire l'uomo sugli alberi, ma non per essere un Barone rampante, no, bensì per diventare un imbecille gracchiante che se la prende, risentito, con chi ha più intelligenza e abilità di lui.

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