domenica 17 novembre 2013

Il vivo non è ancora morto

Sarei pronto a sottoscrivere per intero il post di Guido Vitiello - che ho letto qui nel suo blog oggi - se, dalle pagine del Foglio, dove l'articolo ha visto sua prima luce, egli, dopo questo passaggio
«Perché per l’imputato empirico – che vive nel tempo, invecchia e muore – l’andirivieni nel gioco dell’oca procedurale può significare anni di vita andati in malora (magari in cella), notti insonni, fortune dilapidate, amicizie spezzate, salute compromessa
avesse aggiunto: tranne che per l'imputato che Direttore e redazione del giornale che mi ospita considerano il loro “amore”. 
 
Per ora, almeno.

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