sabato 21 dicembre 2013

Il buon babbomorto di famiglia

Due (o tre) sere fa, a Blob, ho visto Bruno Vespa presentare il suo nuovo libro affiancato da Alfano e Renzi. Alfano alla sua destra, Renzi alla sua sinistra e lui, chiaramente, al centro. Poco chiaro, anzi: molto torbido il fatto che, colloquiando, Vespa e Renzi si siano dati del "tu". Non per snobismo, ma ho trovato orribile questo fatto, più che se si fossero dati un bacio in bocca con la lingua.

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Letta ha detto
«Lo dico a chi in Italia anziché un padre di famiglia vorrebbe Babbo Natale: io mi assumo la responsabilità della prudenza del buon padre di famiglia perché so che fare scelte che siano imprudenti è un errore e io non mi sento di far correre all’Italia i rischi che ha corso qualche tempo fa quando si raccontava che tutto era possibile».
Bravo: questo sì che è un parlare responsabile da buon padre di famiglia.
Ma quale famiglia? Una famiglia felice o infelice?
«Tutto è sottosopra in casa Italia. Il popolo è venuto a sapere che i governanti, anziché servirlo, servono se stessi e gli interessi che rappresentano, di fatto, quelli del capitale, che non coincidono - se non in menoma parte (piuttosto irrisoria a livello di componenti) con quelli del cosiddetto lor sovrano; per questo, una buona parte del popolo, ha dichiarato ai politici di non poter più vivere con loro nella stessa casa. Questa situazione dura da più di tre anni ed è ravvisata tormentosamente dai rappresentati e dai rappresentanti. (Quasi) tutti i membri della famiglia Italia sentono che non c'è senso nella loro convivenza, e che della gente che s'incontra per caso in una qualsiasi locanda sarebbe più legata fra di sé che non loro.»

E poi, fare il simpatico ricordando il caro ancor non estinto, non pronunciandone il nome, per non dar fastidio, troppo fastidio, ai compari della compagine governativa, mi sembra un ripetere le stesse frasi stanche che hanno portato il chi l'ha visto senator Monti là dov'esso si trova: nell'insignificanza.

La famiglia Italia non è più una famiglia, e il padre è un babbomorto. 
Mi viene in mente una canzone di Gaber (una delle sue più irripetibili, a livello generale, nel senso di sperare che ci sia in futuro un qualche cantautore che ne scriva di simili), dove a un certo punto canta:

«E il loro amore moriva 

Come quello di tutti, 
Non per una cosa astratta, come la famiglia, 
Loro scelsero la morte 
Per una cosa vera, 

Come la famiglia.»

Ecco, l'astrazione L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro eccetera eccetera, mostra come la famiglia Italia stia morendo senza che rappresentanti e rappresentati abbiano il coraggio di porre fine a questa finzione generale.

- Ma ora c'è Renzi, colui che dà del tu a Vespa.
- Oppure c'è Grillo quello che lo manda affanculo.
- Oppure c'è ancora in qualche modo Berlusconi, anche se per lui è meglio tornare da Santoro.
- Oppure c'è il selvatico Salvini che si fa latore delle idee economiche alla stamina dell'economista Bagnai per uscire dall'euro ed entrare alla neuro.

Oppure... brisez la glace
Grazie di cuore a Siu per l'immagine.



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