lunedì 30 dicembre 2013

Racconti delle osterie di fuori porta

Pranzo in una trattoria. Dato che ero solo, il trattore mi ha detto di accomodarmi nel mezzo tra due tavoli, ove si trovavano seduti altri commensali.
La cosa in sé non mi è dispiaciuta, preferisco intrupparmi, anziché sedermi tristemente in un angolo (tanto più che non avevo con me alcun libro o il kindle). Alla mia sinistra tre uomini che, all'apparenza, potevano essere degli artigiani, tipo elettricisti o idraulici. Alla mia destra altri due uomini, più giovani, uno, con un vistoso tatuaggio sul collo, dalla mise sembrava un muratore; l'altro, con un'acconciatura destrorsa - capelli rasati ai lati e, sulla vetta, un toupet biondo orina - coi vestiti imbrattati di tintura, presumo imbianchino.

Stralci rubati di conversazioni.
Tavolo dei tre.
- Dove vuoi che vada domani, mi toccano i figli, la madre vuole uscire con le amiche; ma non importa divertirmi di Capodanno: sto meglio con loro, sono ancora piccoli.
- Ti capisco. Anch'io sono diviso da un po' da quella maiala di mia moglie.
- Ah, sì? E in che termini siete rimasti?
- Di merda. M'è rimasta per fortuna la casa che era segnata a mia madre, ma quella che avevamo comprato insieme e che praticamente avevo pagato io, dato che lei non lavorava, beh, è toccata a lei. Il problema è che mi tocca passarle uno botto di alimenti. Non vedo l'ora che i miei figlioli vadano a lavorare così, madonna serpente, la dovrà andare a lavorare anche lei, perché col cazzo che le renderò un quattrino.
- Ma senti che puzzone le donne. Per fortuna la mia per ora capisce la situazione e non pretende più di quanto posso, anche perché ha ancora i suoi che sono benestanti e la aiutano. Il fatto è, lei lo sa, che da quando mi ha mandato via di casa mi devo pagare l'affitto e sono settecento euro al mese.
- Eh, si fa male. Io ho avuto in eredità la casa dei miei, sono figlio unico e mia madre è morta due mesi fa. Il punto è che lei mi faceva tutto: da mangiare, lavava i panni, mi stirava, le pulizie, tutto. Poi sei mesi fa s'è sentita male e non è stata più capace di far niente. Sono stati mesi durissimi, fra ospedali, cure, il lavoro che non potevo lasciare. M'è toccato prendere una badante, una filippina di trent'anni. E nella disgrazia ho avuto fortuna. Tanto che, anche se mia madre non c'è più, lei è rimasta.
- E tu hai la badante?
- Sì, ma la trombo anche.
- Cazzo, ma se lei ha trent'anni, ha la metà dei tuoi.
- E cosa importa? (si fruga dentro il giubbotto, estrae una scatola di compresse). Vedi? Basta avere il cuore buono, con queste la trombo due volte per notte.
- Ma racconta com'è andata che lei sia rimasta. Le piaci?
- Piacere... boh. Diciamo che ci siamo affezionati. Vedi, dopo la morte di mia madre, lei era preoccupata, non sapeva dove andare, ha tre figli da mantenere nelle Filippine, uno dei quali handicappato; stanno coi nonni, dato che è vedova (così mi ha detto, mi pare sincera). Io le ho fatto una proposta: «Ti do duecento euro al mese, più non posso [prima le davo praticamente tutta la pensione di mia madre] e tu stai qui a casa finché non trovi un lavoro o un'altra sistemazione. Se ti va, fai un po' di pulizie». Lei ha accettato. Dopo un paio di settimane dal funerale, l'ho portata a mangiare una pizza e, la sera stessa, siamo andati a letto insieme.
- E avevi già il Viagra pronto?
- Sì, quello lo usavo per andare di tanto in tanto a puttane. Ma a parte questo: sai cosa mi ha fatto quella stronza della mia ex moglie? Quando ha saputo che a casa mia ci abitava qualcuno, ovverosia la badante, lei ha mandato (dico con sicurezza che è stata lei, chi altri sennò?) i vigili a casa per far verificare che alla filippina non fosse scaduto il permesso di soggiorno.
- Sarà gelosa?
- Macché: è perché - sono convinto - lei mira ad avere... (squillo del telefono: il signore si alza e la conversazione s'interrompe).

Tavole dei due.
Imbianchino: - Allora, non ti si vede più tanto spesso la sera fuori.
Muratore: - Eh, che vuoi, la sera sono stanco, è un lavoro che t'ammazza di fatica.
I.: - E che fai a casa? Internet? Guardi la tv?
M. - No, di solito, dopo cena, doccia e via a letto a leggere un libro.
I. - Un libro? Davvero? E che hai letto di bello ultimamente?
M. - Ho finito, da poco, I miserabili. Ieri sera ho iniziato l'ultimo di Vespa, Sale, zucchero, caffè.

Nel mentre, passa un cameriere coi denti radi - Lo volete corretto?

M. - No, niente caffè. A me una grappa.
I. - Anche a me.

Io, intanto, attacco il filettino.



11 commenti:

Anonimo ha detto...

Una cosa vien fuori chiara da questa storia molto attuale, che voi uomini dopo la separazione oltre al problema della casa, che ci sta tutta, avete solo quello di trombare, mentre le donne avendo a carico i figli con tutto il bagaglio enorme dei problemi che via via che crescono, crescono con loro, se fanno le stronze, anche se non tutte sono così, sembra giustificato. Non dico da chi. Ma mentre voi ritornate adolescenti, le donne devono continuare ad essere adulte. Così è facile diventare stronze. E’ una forma molto comune di reazione. Lo so che non condividi, ma non siamo tutti uguali.
Maria

Luca Massaro ha detto...

Buongiorno Maria e benvenuta.
Non per sottrarmi alla responsabilità di genere, soltanto per ribadire che io mi sono limitato a riportare (con qualche depistaggio) stralci di altrui conversazioni.
Nel merito, tu cogli bene il punto e condivido quanto dici. Come disse il vecchio Leone Tolstoj, ogni storia infelice è una storia diversa (anche se il pensiero del trombare è, per i "maschi", generalizzato, almeno credo).

Anonimo ha detto...

Maria, chi è stronzo lo è a prescindere uomo o donna che sia. Non so se ciò che dici riguardo al crescere i figli nasca da esperienza, se così fosse sarebbe triste soprattutto per i figli che non avrebbero avuto presente uno dei genitori. Nel caso di un uomo che decida di essere presente andranno dedicati ai figli quei giorni in cui non si lavora, giorni che la mamma avrà liberi. Personalmente non ho avuto un giorno libero per anni, mi piace pensare di non aver subito angherie dalla madre di mia figlia perché non è una stronza, non perché non lo sia stato io. Quanto allo scopare donne e uomini sono pari.
Giovanni

siu ha detto...

Mi fai pensare che gli uomini nella tua osteria sono più morti ancora delle categorie di quelli che ai tempi di Guccini avevano cominciato a disertarle.
E che, se non altro, sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta.

Anonimo ha detto...

1) quello che ha finito I Miserabili (se non è uno dei depistaggi) l'ultima sera che è uscito c'era la lira, mi sa.
2) prendere il viagra per andare a puttane l'avevo già sentita, ma mi ci vuole un filosofo che me la spieghi. ma uno bravo...!

Luca Massaro ha detto...

Auguri a voi donne e uomini.
@ r&s
Ora capisco perché, mi sembra Galan, o comunque quelli della rinata FozzaItaglia, si lamentano della mancanza di intellettuali dentro il partito, soprattutto di filosofi.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Non mi importa di aver fatto la figura della femminista ad oltranza, perché non lo sono, ma ho parlato non sulla base di esperienza personale, per fortuna mia, ma ho purtroppo tante coetanee, e non, che sono nelle condizioni descritte. Molti ex ritornano adolescenti e questo è visto anche dagli uomini che li frequentano, ma certamente ci sono tante ex mogli che si comportano malissimo, siamo tutti pieni di difetti che si riversano sul comportamento. IL numero dei “saggi” è però a favore delle donne. Loro subiscono i figli fin dal concepimento, mentre l’uomo, non so se per sua fortuna o no, se ne può lavar le mani. Ammiro coloro che non lo fanno.
Maria

Anonimo ha detto...

Dimenticavo. Buon anno a tutti. Ammiro alcuni argomenti messi spesso in modo ironico, ma che rendono l’idea della realtà che viviamo. E’ da poco. Ti leggo volentieri, sempre quando il computer mi fa entrare nel tuo blog, saluti alla prossima
Maria

Anice ha detto...

Ritratto d'uomini di mezza età. molto bello.

Luca Massaro ha detto...

Grazie, Anice.