domenica 1 dicembre 2013

Scuola di etica

«La scuola serve a qualcosa? Per arrivare all’Università c’è un percorso pedagogico di tredici anni. Hanno senso tanti anni di insegnamento se, arrivati al livello più alto degli studi, questi studenti sono pronti a truffare? 
Si dirà: non bisogna generalizzare, e poi la colpa principale è delle famiglie, è di uno Stato populista. Vero, ma questo significa che di educazione civica la scuola ne fornisce poca, se i figli non sanno rendersi indipendenti e ribellarsi ai padri su quel minimo di eticità su cui si fonda la convivenza civica. Meglio ingannarsi che ingannare.»


«Se i figli non sanno rendersi indipendenti e ribellarsi ai padri su quel minimo di eticità su cui si fonda la convivenza civica» è a causa del fatto che «la scuola [...] fornisce poca» educazione civica.

Ho letto bene. 
Turbato, ho telefonato a una collega in gamba e le ho chiesto un parere.

Collega in gamba: «Da un punto di vista pedagogico, come in un film di Greenway, Aldo Grasso meriterebbe di esser fatto arrosto».
Io: «Vero, ma poi chi lo dovrebbe mangiare?»
Collega in gamba: «Le universitarie in Ferrari».
Io: «Giusto. Questa sì che sarebbe educazione civica».

Aldo Grasso non merita altra replica in forma di predica.
Gli va fatto soltanto notare che, dal 30 ottobre 2008, la disciplina educazione civica è stata depennata in favore dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione.

Ah, dimenticavo. Volete conoscere la collega? Eccola:

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