venerdì 21 febbraio 2014

160 miliardi di dollari cash

«L'attività mediante la quale viene formato il tesoro, è da un lato la sottrazione del denaro alla circolazione mediante una vendita costantemente ripetuta...» Karl Marx, Per la critica dell'economia politica.

«Come espresso più volte nell'ultimo periodo da Tim Cook, la volontà di Apple è di sfruttare l'enorme deposito di 160 miliari di dollari (cash) per grandi acquisizioni, specificando al contempo che progetti e prodotti che meritano l'attenzione della Mela si contano in un palmo di mano. Tesla è sicuramente tra questi» [via]

Dato che per il capitalista è impensabile redistribuire ai lavoratori il maltolto autorizzato dalla legislazione corrente (sia quella ove vige uno stato di diritto, sia quella ove vige un sistema autoritario), allora o tesaurizza - ma fino a un certo limite, Paperon de' Paperoni è una caricatura - o “investe”, divorando altri settori della produzione.

Vado con la fantasia e penso allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Tramite Wikipedia, rileggiamone la storia:

Lo stabilimento sorse nel 1970 nel territorio comunale di Termini Imerese grazie ad un consistente contributo della Regione Siciliana erogato al gruppo Fiat per ottenerne la localizzazione nel territorio; venne allo scopo creata la "Sicilfiat" una società a partecipazione regionale di cui la Fiat deteneva il pacchetto di maggioranza con il 60% delle azioni. Nel 1977 quest'ultima acquisì la totalità delle azioni per cui lo stabilimento divenne uno dei tanti del gruppo con una forza lavoro di circa 1500 addetti. Negli anni ottanta questa era salita fino a quota 3200 addetti scendendo poi, dagli anni novanta, fino ai 1900 dell'ultimo periodo di vita in seguito alle ripetute riorganizzazioni della forza-lavoro.
Ha prodotto nel tempo e successivamente la Nuova 500, la 126, la Panda, la Punto e in ultimo la Lancia Ypsilon.
In conseguenza della crisi del settore auto e del calo delle vendite del gruppo Fiat lo stabilimento di Termini Imerese venne inserito tra quelli economicamente poco competitivi secondo i piani aziendali, in quanto buona parte della componentistica per l'assemblaggio delle vetture era prodotta nel Nord Italia e ciò faceva aumentare i costi a causa del trasporto. Un altro motivo sfavorevole all'impianto è stato il fatto che, producendo un solo modello per volta, è rimasto strettamente legato nel calcolo produttivo al successo commerciale dell´auto prodotta[1]. Per questi motivi venne inserito tra gli stabilimenti da chiudere secondo il piano approntato dall'amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne[2].
Il 26 novembre 2011 venne ufficializzata la chiusura della trattativa sulla parte economica riguardante gli incentivi alla mobilità per i lavoratori dello stabilimento, dismesso definitivamente dalla Fiat il 31 dicembre 2011[3].
Le tante le ipotesi sul salvataggio[4] dell'importante struttura sono rimaste (ancora alla fine del 2012) prive di riscontri oggettivi[5].

Vengo al punto, e do anch'io un suggerimento gratis al nuovo governo, fiducioso (si fa per dire) che sia accolto.
Previa la completa nazionalizzazione del suddetto stabilimento, Renzi telefoni a Tim Cook e proponga: 
«Oh Timme, voi della Apple buttateli qui parte dei vostri 160 miliardi di dollari per produrre un'autovettura completamente elettrica: la progettualità, le competenze e le maestranze sono già bell'e pronte; a risolvere le criticità logistiche ci pensiamo noi, non vi preoccupate: basta fare un fischio e la produzione riparte».
Io penso che, se accadesse, Della Valle riderebbe a crepapelle.

4 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

leggo dalla citazione:
"si contano in un palmo di mano"
a questi gli taglierei le dita, anzi, i diti

a fra', mi dici per favore edizione e pagina della cit. mar ...ziana?

bacini

Luca Massaro ha detto...

certamente, sorella mia ;-)
L'edizione è quella einaudiana, il secondo volume [quello con due **], Libro primo II, Appendici, “Per la critica dell'economia politica”, capitolo secondo: Il denaro ossia la circolazione semplice, paragrafo III a) Tesaurizzazione, pag. 1078.
A seguire, ci sono delle pagine di una bellezza letteraria impressionante.

Olympe de Gouges ha detto...

ovviamente conosco bene l'opera ma te l'ho chiesto per un altro motivo .......

Luca Massaro ha detto...

Forse perché, giustamente, temevi l'avessi estratta dalle pur meritorie edizioni online?
Buonanotte