martedì 11 febbraio 2014

Rivoluzioni e no




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...«la libertà davvero, che consiste nell’essere il cittadino, per mezzo di giuste leggi e di stabili istituzioni, assicurato, e contro violenze private, e contro ordini tirannici del potere, e nell’essere il potere stesso immune dal predominio di società oligarchiche, e non sopraffatto dalla pressura di turbe, sia avventizie, sia arrolate»...

Se il problema dev'essere proprio il semestre europeo, visto che c'è tempo, considerato che avere l'incarico della Presidenza del Consiglio d'Europa una volta prima o una volta dopo non cambia praticamente niente, l'Italia può fare passo, cioè chiedere ai paesi membri dell'Unione di fare uno scambio, tipo scambiare il 2° semestre di quest'anno contro quello del 2015? Dove risiederebbero le difficoltà, forse che le diplomazie europee non sono elastiche per tali questioni? In fondo, si tratta di favorire uno dei paesi fondatori dell'Unione, non altro, perdipiù, credo, a costo zero.

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A me fanno ridere coloro i quali si adirano perché sostengono che, dal putiferio mediatico, che getta discredito sul Presidente della Repubblica, l'unico a trarre giovamento politico sarà Berlusconi. Che ingenui. A parte il fatto che Berlusconi, oltre che da Del Debbio e D'Urso, trae giovamento politico anche da una scorreggia vestita, il problema è - come sempre - il Partito Democratico che, dalla sua fusione a freddo, sostiene sempre che «viene prima il Paese, bisogna salvare il Paese» parole con le quali, del 2011, accolse senza indugi la proposta Napolitano di partecipare al governo Monti, parole con le quali, sinora, anziché salvare l'Italia, ha mantenuto a galla, politicamente, uno dei suoi massimi piombi. In altri termini: aldilà delle ragioni emergenziali contingenti, l'interventismo presidenziale ha avuto e ha luogo perché il Pd non aveva una proposta politica precisa e coerente, sia nel ‘lontano’ 2011 che nel ‘vicino’ 2013, ma anche adesso, nonostante il presunto e comunque precipitoso e fumoso attivismo del neosegretario - attivismo, si badi, tutto volto a non essere «immune dal predominio di società oligarchiche, e non sopraffatto dalla pressura di turbe, sia avventizie, sia arrolate».

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