domenica 16 febbraio 2014

Uno spietato grigiore

 la Repubblica odierna / pagina di politica interna 

Sono pagine sulla crisi, su quello che farà Renzi. Si raccolgono impressioni e considerazioni del mondo imprenditoriale che conta. Mai che intervistino uno o due o tre o quattro lavoratori, un disoccupato, un artigiano o un commerciante veri e non presidenti di categoria, un operaio, uno scrittore che non sia Baricco, 'sti pezzenti.

Però dopo si rifanno, doppio paginone di Antonio Gnoli per intervistare Valentino Zeichen - e quanto segue vale il prezzo del giornale. La domanda, ahimè tagliata, se non ricordo male, mi sembra sia:

Le fa paura la povertà?


La libertà di non fare un cazzo non è uguale per tutti: v'è differenza tra quella di un poeta degno della Bacchelli e quella del nipote di un capitalista che presiede la Fabbrica ex italiana di automobili Detroit. 
Un suo pari, per spicciole ragioni di controllo del Corsera, lo ha testé definito un «poveretto» e «imbecille». Sul secondo attestato di stima non escludo possa trovarmi d'accordo, mentre sul primo nutro forti perplessità.

4 commenti:

giovanni ha detto...

Renzi non farà un cazzo come quella foca monaca che lo ha preceduto. Per riformare questo paese si deve necessariamente scontentare qualcuno, ma chi? Servono i voti di tutti per scongiurare le elezioni e relativa estinzione di qualcuno. Questi cialtroni preferiscono il "muoia Sansone...".
Se ne hai voglia c'è un articolo interessante qui

Anonimo ha detto...

avrei voluto cogliere un commento dei tuoi, sulle affermazioni di quel John Elkann "molti giovani non colgono le tante possibilità di lavoro che ci sono, o perché stanno bene a casa o perché non hanno ambizione"! almeno della Valle lo ha apostrofato dandogli dell’imbecille. certo il Diego non fa impazzire, ma quell'apprendista paraculo di Giovanni fa proprio rigurgitare

claudio

Luca Massaro ha detto...

@ Giovanni.
Non nutro dubbi al proposito, visto il suo curriculum, le premesse e condizioni che lo hanno portato lì.
L'articolo è interessante perché esprime con chiarezza - e con l'ausilio di grafici di riferimento - quanto più o meno tutti sappiamo, qual è, cioè, la specificità della crisi italiana. I nodi sono talmente intrecciati che non basta scioglierne uno per sbrigliare la matassa. Occorre tagliarli. Tuttavia, relativamente al palliativo di scontentare qualcuno, se ci fosse veramente un governo di sinistra saprebbe a chi rivolgersi senza farsi tante domande.

Luca Massaro ha detto...

@ Claudio
Ti ringrazio per l'attestato di indignazione. Questa volta, sul caso del pdm nipote di Agnelli, mi sono limitato a piccoli affondi, dato che - almeno spero - si è talmente smerdato da solo... Nondimeno, e per quel che vale, un paio di stoccate gliel'ho date anch'io.