mercoledì 2 aprile 2014

Essere arrendevoli

Stamani, in auto, ho acceso la radio e una stazione, mi sembra RadioUno, trasmetteva l'ultimo brano di Vasco Rossi. Volevo ascoltarlo, ma la frequenza era disturbata. Ho premuto quindi la ricerca automatica che ha determinato una strana sovrapposizione tra Dannate nuvole e la Ballata per Maria, trasmessa, beninteso, da RadioMaria.

Niente dura niente dura e questo lo sai
la madre di nostro Signore
però non ti ci abitui mai
regina di pace e di amore
chissà perché
ci invita a pregare col cuore
chissà perché

e così via, in un imperfetto mix di musica e parole.

***
A volte, confesso, mi sento contrastato nella pratica di questo esercizio bloggheristico. 
Il contrasto deriva da una censura, meglio: da una cesura, dal tenere fuori di qui una buona parte di me, buona nel senso di consistente, non perché essa riveli qualcosa d'altro di me che già non sia a disposizione, ma alcuni eventi, alcune debolezze, alcuni scazzi, alcuni fallimenti, alcune fibrillazioni che mi portano, nel chiuso aperto dell'auto che viaggia, a parlare ad alta voce, a gridare anche, per far uscire la rabbia che si accumula.

Dal tagliare via alcuni fatti e/o vicissitudini che scuotono il quotidiano, il non poterli gettare nell'artificio, nella finzione, pena lo scoprirmi, il prestare completamente il fianco alle debolezze e ai fallimenti che scuotono la mia coscienza.

Soprattutto è il lavoro, questo cazzo di lavoro, che non riesco a elaborare e a riprodurre, a meditare e risolvere; l'unica salvazione è tenerlo fuori da qui, via, come se non ci fosse - e se non ci fosse sarebbe un casino essendo la mia unica fonte di reddito. Ma qui deve stare fuori, ché non mi rappresenta pur essendomi (in parte).

Smadonno, sulle note di radiomaria.

***
Tutto deriva dalla potenza espressa, poca. Il contesto sociale, forse sì, senz'altro. Non ho la faccia tosta, ma la faccia apposta. La volontà al minimo e al mimo: mi ha fatto male leggere Schopenhauer da adolescente, m'è rimasto addosso, e se anche fossi un suo pronipote non potrei beneficiarne coi diritti d'autore.

***
È o non è una fortuna non essere figli o nipoti di [(mettete voi il nome del capitalista italiano che più vi sta sul cazzo)] ?

***
Niente dura, niente dura e questo lo sai
però tu non ti arrendi mai.

Oh, sì, invece: io sono tanto arrendevole. Mi piacerebbe tanto arrendermi. Ma qui nessuno rispetta la convenzione di Ginevra e i pasti per i prigionieri sono altamente sgradevoli. 
Tutto il mondo è una Guantanamo che ti giudica colpevole a prescindere, perché non credi no, non credi affatto che questo sia il migliore dei mondi possibili, dacché la possibilità del suo essere l'ha scelta e la sceglie soltanto un piccolo numero di pezzi di merda.

***
Oddio, Vasco Rossi, trent'anni fa, Va bene, va bene così, a vedere l'alba (chiara) sull'Adriatico in cima al Monte Falterona.

2 commenti:

siu ha detto...

Capisco molto bene, e se avendo un blog mi cogliesse un guizzo di autolucidità pari a quella che dimostri tu credo lo condividerei, il tuo sentirti contrastato fra cesure, censure e vario ambaradàn.
Già parlarne, forse, non è poco... comunque un po' di faccia tosta -e per gli standard attuali ben più di un po' credo- ce l'hai, per quel che vale percepito e detto da una che non ne abbonda.
E che al massimo arriva a un paio di considerazioni da due soldi, vale a dire che già quando si scrive da sè per sè nel chiuso della propria cameretta -altro che nello spazio aperto di un blog- non giurerei che non si tagli via qualcosa (se di grande o piccolo: chiedere a Sigmund).
Che poi il lavoro, da questo punto di vista, sia forse uno degli elementi più difficili con cui fare i conti va purtroppo da sè quando -parlo per me ma guarda caso il lavoro è (era) lo stesso- ci corrisponde poco e meno ci rappresenta, per condizioni, contesto e qualche vagonata di altri nobili e meno nobili motivi. Nascere pittore, scrittore, attore o ballerino che riesce a vivere di quello che è resterà il mio sogno proibito.
Ma va bene, va bene così, per me, il tuo blog.

Luca Massaro ha detto...

Grazie, amica Siu :-)