martedì 13 gennaio 2015

Una spremuta di plusvalore

Sarebbe ingeneroso affermare di non essere contenti delle millecinquecento assunzioni previste dalla FCA per lo stabilimento di Melfi.
Parimenti, sarebbe da pusillanimi non rilevare il cinismo classista che sottende la frase con la quale Marchionne motiva le assunzioni:
''Stiamo assumendo perchè [*] ne abbiamo bisogno''.
Che è speculare a dire:
"Stiamo licenziando perché ne abbiamo bisogno".
Ovvero: quando il capitale avrà sfruttato il valore d'uso a sufficienza e non servirai più, conoscerai il tuo destino di merce, carissima forza lavoro

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[*] È naturale che all'Ansia usino accenti gravi.

2 commenti:

UnUomo.InCammino ha detto...

In un paese autossicodipendente in cui la ipertrofica catramitica (con il tumore edilizio speculativo e quello antropico) è una delle più straordinarie fonti di problemi e un agente di degrado senza eguali, il paradigma crecitista, consumisitico, si manifesta ancora una volta nella sua insensatezza.

In Italia ciò di cui non c'è assolutamente bisogno è di altre e/o nuove auto.

Potrei provare giubilo e piacere per un nuovo stabilimento di carri ferroviari merci, per una nuova industria per la costruzione e manutenzione di scali ferroviari aziendali, ad esempio, non per 'sta robaccia.

Lorenzo ha detto...

Secondo me sono diverse le cose demenziali.

Per esempio assumere che a qualcuno importi di cosa fa la FCA, se assume o licenzia. Oppure che a qualcuno importi cosa dice Marchionne.

Queste cose sono importanti solo perché FCA e Marchionne sono la controparte dei sindacati e di quello che rimane del PCI. Se non esiste Marchionne non esiste nemmeno Landini.

Infatti per me non esistono nessuno dei due. O meglio, non esisterebbero se l'Italia non fosse uno degli ultimi Paesi del Socialismo Reale, tipo Cuba. E quindi il "socialismo" rimane il copione, con tutti i personaggi e le parate. Stiamo allegramente andando al fallimento pur di rimetterlo in scena.