giovedì 19 febbraio 2015

Pensierino

Oramai gli studiosi ci hanno battezzato con questo nome, però credo sarà giusto che gli antropologi del futuro, se ci saranno antropologi e se ci sarà futuro, tolgano l'aggettivo qualificativo che accompagna il nome della nostra specie Homo, perché più passano gli anni e più è dimostrato che perseverare negli errori non è segno di intelligenza né tantomeno di sapienza.

Perché, suvvia, ricreare ad arte le condizioni che precipiteranno la nostra specie nel baratro di un conflitto mondiale è un evidente segno di imbecillità, di mancanza di fantasia, di ottusità piena e conclamata, di stordimento mentale, di ignoranza profonda, di stronzaggine assoluta.
Di sicuro la chiameranno necessità, canteranno in coro che «la guerra è bella anche se fa male» e riusciranno a coinvolgere legioni e popoli.
Provocheranno l'abisso per mere ragioni di crescita: la distruzione crea vuoti che poi potranno essere riempiti. Le vulve e i culi finti non bastano. 

1 commento:

UnUomo.InCammino ha detto...

I conflitti (il "per le risorse" è pleonastico) aumenteranno con l'aumentare della pressione antropica su Gaia e l'acuirsi della già drammatica insostenibilità.