domenica 21 giugno 2015

Fantasie penali

«Altiero Spinelli diceva che l’unica possibile riforma del carcere è abolirlo, e inventarsi qualcos’altro. Lo stesso pensano gli autori¹ di Abolire il carcere, che elencano le alternative alla detenzione praticate nel mondo e presentano anche un decalogo abolizionista. Aggiungo una undicesima proposta: convertire le prigioni in monasteri.» Guido Vitiello
Dodici: ci devo pensare. Devo pensare ai crimini compiuti, ossia: per ogni condannato andrebbe pensata una pena diversa, per tutti escludendo la pena di morte². Ad esempio, che pena prevedere per un assassino terrorista come Dylann Roof? Secondo me, dovrebbe essere sottoposto alla Cura Ludovico con la differenza di fargli vedere in continuazione video interracial, nella versione cuckold (anche alla luce delle dichiarazioni di un suo cugino). 

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Note
¹ Luigi Manconi, Stefano Anastasia, Valentina Calderone e Federica Resta. Editore Chiarelettere.
² Sono contrario alla pena di morte perché l'esecuzione capitale non può rendere alcuna giustizia alla parte offesa. Anche coloro che hanno compiuto crimini contro l'umanità: ucciderli non riporta in vita l'umanità uccisa. Questo non vuol dire che, fossi Thor, non darei una martellata in testa ai testadicazzo vigliacchi assassini. Ma io non sono un dio. Neanche lo Stato lo è. Lo Stato potrebbe aiutare a uccidersi: na tazzulella 'e cafè alla Sindona, magari facendola scegliere al condannato col gioco delle tre carte. Certo, tipi come il suddetto Roof, o come Anders Breivik, o i fratelli Kouachi (confesso: feci un salto di gioia quando furono uccisi) io vorrei che soffrissero, ma questo mio desiderio, una giustizia comme il faut, deve disinnescarlo per impedirmi di diventare come loro, gli assassini, i “vendicatori mandati da dio” o  da altre perverse intenzioni.