martedì 15 settembre 2015

Avanzamento


Digiti un comando e pigi invio, avanzamento di versione.
Ho provato anche con me: ho digitato e pigiato - non dico dove - ma son rimasto fermo, non sono avanzato, anzi ho avanzato, a tavola, come una piccola mollica appallottolata - ho questo vizio: produrre palline modellandole a lungo tra pollice indice e medio finché non perdono tutta l'umidità e diventano piccoli sassi di pane - te li tiro in un occhio - non sono stato, non ero mica io, ero altrove, in una serie di ammonimenti a cui non ho prestato attenzione - e così ha perdurato il proponimento fino all'esaurimento finché non hai cozzato con la realtà e non era quella che avevi immaginato - sporca e severa e maleodorante e respingente e tu respinto - via a placare il sudore là fuori nell'ombra accaldata di mezzogiorno - cosa non si fa per buttarsi vita addosso, a spegnere, a soffocare, a estinguere - e la schiuma di rabbia non nasconde il bruciato, l'evidenza che prende forma, la conferma - quindi fuori, lontano, in attesa che l'esperienza diventi sapere - la sapienza del nascondersi per non dare retta al comando - disubbidirsi fino a non avere ragione - a dire te l'avevo detto - facile con questi passati prossimi, difficile coniugarli al presente - nella grammatica del desiderio.

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

è iniziata la scuola
:)

Luca Massaro ha detto...

E pure gli intervalli :-)