venerdì 4 settembre 2015

Un imperatore del cazzo

«Se fossi l’imperatore del mondo farei questa legge: ogni tweet, ogni post, ogni sms, ogni mail, se inviato senza rilettura ad alta voce registrata dall’apparecchio trasmittente, disintegra istantaneamente l’apparecchio stesso. E adesso, per dare il buon esempio, rileggo tre o quattro volte questa Amaca prima di spedirla al giornale.»

Sinceramente, se fossi vicino di casa di Michele Serra, provvederei quanto prima a traslocare. O, se fosse impossibile, lo implorerei di smetterla di sparare cazzate come quelle di uno alla canna del gas che disintegra la propria abitazione.

3 commenti:

giovanni ha detto...

Il fatto che sia un'autorità=c'è un sacco di gente che prende sul serio le banalità di Serra, accresce enormemente la mia autostima. Il classico orbo in un mondo di ciechi.

siu ha detto...

La prima che mi viene in mente: quando, come in questo caso, non riesco ad evitarle, le banalità di Serra accrescono un po' persino la mia, di autostima. Dopo di che leggendo, per restare in rete, Lucas, Olympe o (fu) Malvino se ne torna, peraltro senza alcun problema, sotto le suole.
La seconda: ma perchè, vivaddìo, continuate a leggere Serra, di cui l'Amaca se non altro è stringata, e financo l'immancabilmente quanto inutilmente straripante Scalfari??

Luca Massaro ha detto...

Buongiorno Siu,
per la prima: troppo buona e cara; per la seconda: li leggo (saltuariamente) un po' per noia, un po' come memento nel caso dovessi prendere la stessa piega - e smettere quindi 'sto vizio non retribuito.