venerdì 18 dicembre 2015

Chambre close


Ogni tanto guardo volentieri le donne ignude. Io le metterei pure in mostra, ma poi quei bacchettoni di Google pretendono che faccia diventare il blog fruibile soltanto da adulti che si dichiarano consapevoli di visualizzare contenuti per adulti. Che ragazzi.
Sicché lasciamo perdere. Linko. Ci sono arrivato per caso (dicono tutti così) e voglio che voi, invece, per necessità. Ce ne sono un po' con molto pelo, era l'epoca in cui usava, adesso usa meno, per maggior gloria depilatoria (si sente che amo le rime baciate).
Da ragazzo, in discoteca, conobbi una che si chiamava Bettina, ma preferiva la chiamassimo Betty perché non voleva aver nulla a che fare coi socialisti. A me toccò il piacere di conoscerla in un pomeriggio domenicale, era l'epoca che d'inverno al pomeriggio di domenica si andava in discoteca. E si fumava dentro le discoteche, spesso le Camel e anche qualche altra roba nei confronti della quale ho avuto sempre delle perplessità legate alla legalità (mica come Martelli in Kenia) - e tuttavia, mi ricordo come l'odore acre di fumo (non di Camel) svanì presto nell'abbondante salivazione d'un bacio. Baciavamo a pesce, tipo l'orata, tutti di fianco, pronti per la padella. Meno male c'era un dj intelligente che ci riportava in pista prima che fossimo completamente lessi.

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