domenica 27 dicembre 2015

Una bruciatura e un tesoro

Al ritorno di Luigi.

La lezione politica ricevuta da Machiavelli in Francia è racchiusa in poche parole, cocenti come il disonore. Le esterna nella lettera del 27 agosto 1500 inviata ai Dieci di Balìa, quando li avverte della reputazione di cui godono presso la corte del re di Francia: «Né pensino le Signorie vostre o che buone lettere o buone persuasioni ci vaglino, perché le non sono intese». I ministri del re di Francia sono accecati dalla propria potenza e al Segretario preme avvertire i suoi signori: «E reputanvi pro nihilo». Inoltre, per mettere ulteriormente il dito nella piaga, il Segretario rafforza il suo proposito con la solennità del latino. Il motivo della nullità italiana? Georges d'Amboise glielo spiega tranquillamente in occasione di una discussione a Nantes nell'autunno del 1500: gli italiani «non s'intendevano della guerra». Ci sono parole che pesano una vita, cadono sul fondo della coscienza con il rumore cupo e sordo di un proiettile su un vassoio d'argento. Per Machiavelli, le parole del cardinale d'Amboise sono una bruciatura e un tesoro. Più che un'umiliazione è un disincanto, quasi un'emancipazione: finalmente Machiavelli si è liberato dell'apparenza delle parole, senz'altro ancora frastornato ma ormai deciso ad approcciare, anche lui, la «verità effettuale della cosa».
[…]
Nel terzo capitolo del Principe, tredici anni dopo l'ambasciata francese, Machiavelli impasta la materia politica delle sue lettere di legazione, a volte riprende parola per parola (come in questo caso) alcune formule stilate nell'ardore dell'azione, ancora incandescenti per l'offesa subita, un'offesa salvifica in realtà. «Ne è miracolo alcuno questo, ma molto ragionevole ed ordinario. E di questa materia parlai a Nantes con Roano, quando il Valentino (che così volgarmente era chiamato Cesare Borgia, figliuolo di Papa Alessandro), occupava la Romagna; perché dicendomi il Cardinale Roano, che gl'Italiani non s'intendevano della guerra, io risposi, che i Francesi non s'intendevano dello Stato».

Patrick Boucheron, Leonardo e Machiavelli. Vite incrociate, Viella, Roma 2014 (edizione originale Lagrasse, 2008; traduzione di Michela Paternesi)

Nessun commento: