lunedì 1 febbraio 2016

Il sonno demografico

Ilvo Diamanti, sociologo, politologo, paratattico, ha scritto un editoriale pubblicato oggi da Repubblica il cui argomento è demografia
Quanto scrive è in gran parte condivisibile, tranne l'epilogo, che riporto,

«Io che, a 63 anni compiuti, mi considero (almeno) anziano, senza rimpianti e, anzi, con una certa soddisfazione, per aver conquistato il "privilegio" di una maturità avanzata, mi devo rassegnare. Alla condanna di non invecchiare. O meglio (peggio...), di non diventare adulto. Una minaccia che, come hanno rammentato di recente Ezio Mauro (su Repubblica) e Gustavo Zagrebelsky (in un saggio pubblicato da Einaudi), incombe su di noi. In particolare, sugli italiani. Abitanti di un Paese che non c'è. In un tempo che non c'è. Per questo dovremmo fare appello alla demografia. Leggerne le indicazioni e gli ammonimenti. Ma per non estinguerci, per non finire ai margini, dovremmo davvero chiudere le frontiere. Verso Nord. Per impedire agli immigrati - come ai nostri giovani - di andarsene altrove. E di lasciarci "a casa nostra". Sempre più vecchi. Sempre più soli. Sempre più incazzati. Con gli altri. Ma, in realtà: con noi stessi»

Chi dovrebbe impedire agli immigrati e «ai nostri giovani di andarsene altrove» e «di lasciarci “a casa nostra” sempre più vecchi, sempre più soli, sempre più incazzati con gli altri ma, in realtà, con noi stessi»? [Non fila più liscia la frase senza tutti quei punti-sincope del cazzo?]
Diamanti non lo dice.
Certo, in precedenza egli ha rammentato che le cause del calo demografico e del travaso migrante (Italia paese di passaggio) sono legate alla crisi economica e relativa crisi del welfare. Ma quale sia la natura di tali crisi... niente, non è argomento misurabile con gli standard di valutazione politologici e sociologici che di cui Diamanti dispone.

Sicché la nota autobiografica finale e pure la chiamata di correo di Mauro e Zagrebelsky risultano piuttosto stucchevoli.
Cosa significa, infatti, «dovremo fare appello alla demografia»?  Un figliare di più? Un accogliere un maggior numero di immigrati? Per fare che? Perché vengano a pulire il culo a noi quando si diventerà dei vecchi incapaci di pulirselo da soli? Quale altro lavoro, o meglio: quale altro vivere si prospetterà nelle lande italiane?
Inoltre, per curiosità, visto che c'è il link, sono andato a leggere l'articolo di Mauro che recensisce il saggio di Zagrebelsky. Scrive l'ex direttore di Repubblica:

«Anche oggi la generazione dominante si comporta come fosse l'ultima, nell'egoismo del consumo illimitato delle risorse naturali e delle fonti energetiche e nel consumo distorto delle risorse genetiche manipolate, delle risorse finanziarie che scaricano l'indebitamento di oggi sui cittadini di domani [...] Oggi l'uso proprietario delle risorse naturali rovescia quell'intenzione: la Terra sembra appartenere ai viventi per sempre, nel senso che non si sentono responsabili davanti al futuro.»

Ullalà! Generazione dominante? Quanti sofismi. Quante maniere per buttarla in vacca e non pestare i piedi ai padroni del vapore. Infatti, se la colpa è della generazione e non della classe, allora la colpa è di tutti - e se la colpa è di tutti non è di nessuno. Colpa nostra! Colpa nostra! Colpa nostra una sega.
Per la verità, il problema non sta nel trovare i colpevoli, quanto nello scoprire le cause che determinano il «consumo illimitato delle risorse naturali e delle fonti energetiche» e il «consumo distorto delle risorse genetiche manipolate, delle risorse finanziarie che scaricano l'indebitamento di oggi sui cittadini di domani». E quali sono queste cause recondite? L'egoismo generazionale? Ma vaffanculo, va. 
Eppure sarebbe sufficiente cambiare qualche parolina e anche Mauro (e con lui Diamanti e fors'anche Zagrebelsky) potrebbe essere scambiato per un rivoluzionario. Vediamo:

«Oggi l'uso proprietario delle risorse naturali [e dei mezzi di produzione] rovescia quell'intenzione: la Terra sembra appartenere ai capitalisti per sempre, nel senso che non si sentono responsabili davanti al futuro» se non per aumentare il valore del loro capitale. 

Basterebbe poco per capire che la demografia è una questione secondaria.

6 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

quando scrivi così mi lacrimano gli occhi: non avrei saputo dir di meglio.

Marino Voglio ha detto...

e però devo dirti che io stesso ho personalmente posseduto alcune motociclette assurdamente eccessive nel corso della mia vita, e tanto innocente non mi ci sento.

Luca Massaro ha detto...

@ Olympe de Gouges.

Da allievo a maestra: divento tutto rosso :-P

@ Marino

Marino Easy Rider in sella a un chopper?

Marino Voglio ha detto...

io ero più un tipo cafè racer - con tanto di balestrino.

UnUomo.InCammino ha detto...

> Ma per non estinguerci

Ma solo un idiota o un apologo del falso puo' scrivere 'na roba del genere, in un paese che ha una densita' di popolazione per chilometro quadrato aberrante, tanto sovrappolato da avere un deficit ecologico pari a cinque volte la biocapacita'.

A parte chei dati ISTAT registrano aumenti enormi della popolazione, nonostante il calo sensibile di quella italiana ma poi si arriva a porre l'attenzione sul PROBLEMA dello tsunami migratorio e poi alle castalie panmixiste, massoniche, postcomuniste si' global che te la smenano da mane a sera con la propaganda fantastiche, meravigliose, plurimulticulturali ricchezza dello tsunami migratorio, no, non si puo' dire, dei diritti dei gioiosi, migranti no, non va bene, ecco, poveri gioiosi profughi e rifugiati e altre robe del genere che i profughi sono una piccola minoranza ma e' politicamente corretto chiamarli tutti cosi' tanto e' bello l'ugualismo ugualista (a parte te, subumano europeo piccolo borghese xenofobo razzinazoleghista capilista imperialista blablaista che non li accogli coercitivamente secondo le nostre superiori, morali e insindacabili hybris masosadiche catechesizzanti).

Luca Massaro ha detto...

Come mai, o Uomo, che sei tanto gentile e delicato in certi frangenti, ti lasci prendere la mano da queste invettive logorroiche che costano un occhio in termini di energia "blablaista"?

Ci vuole calma...