giovedì 22 settembre 2016

Imposta sulla vita aggiunta

“Alcuni rapinatori armati fanno irruzione in una banca, mettono in fila contro il muro i clienti e il personale e cominciano a sottrarre portafogli, orologi e gioielli. Tra coloro che aspettano di essere derubati ci sono due impiegati della banca. Improvvisamente, il primo mette qualcosa nelle mani del collega. Questi gli sussurra: «Cos'è?». «I cinquanta dollari che ti devo», risponde l'altro.”
A livello generale questa barzelletta filosofica (riletta qui) mi pare abbia molta pertinenza con le ottanta euro di Renzi (prefigurando Renzi come il primo collega, i beneficiari degli ottanta euro il secondo, i rapinatori lo Stato con le assurde ed esose imposte erariali).

Ho pensato a questo, oggi, al telefono, mentre ordinavo gpl destinato a bisogni di prima necessità.
«Bene signor Massaro, le do una buona nuova: il prezzo al litro è diminuito».
«E quant'è?»
«0,94€/l»
«Benissimo, allora per mille litri [ok, non si fanno mai i conti avanti all'oste] preparo un assegno di 940€ da dare all'autista».
«No, mi scusi: al prezzo c'è da aggiungere l'IVA»
«E quant'è l'IVA del gpl per uso domestico?» 
«Al 22%».
«Me ne porti cinquecento litri».

***

Primo pomeriggio, parcheggio della stazione. Si affianca alla mia un'altra auto con a bordo una “vecchia” amica nei confronti della quale ho sempre nutrito molta sympatheia, azzardo reciproca.
Sorrisi. Entrambi ci troviamo qui ad attendere l'arrivo delle rispettive figlie di ritorno da scuola. Apriamo i finestrini. Convenevoli. Amenità. Dopodiché, nel breve lasso di tempo che ci resta, ci informiamo, reciprocamente, della nostra situazione lavorativa (condividevamo insieme un'analoga condizione di precariato, in diversi settori lavorativi, un po' di anni fa)

«Ma dimmi: lavori sempre a part-time?».
«Eh sì, sono entrata con quel contratto e non c'è verso di modificarlo».
«Allora beh, andremo insieme in pensione chissà quando. Ma ricordi quando avevamo vent'anni e vedevamo alcuni della nostra età attuale essere già pensionati?»
«Non mi dire: una parente di mio marito, ex infermiera, andò in pensione a 41 anni».
«Ai tempi delle vacche grasse».
«Peggio ancora è pensare che esistano pensioni di certuni che, chissà per quali misteri della fede, senza cioè nessuna specifica ragione di merito o di contribuzione reale, prendano almeno cinque volte tanto il mio stipendio».
«Li chiamano diritti acquisiti».
«Acquisiti un cazzo. Ma vabbè, non è che voglio pensarci più tanto. Cerco di prendere la vita così com'è, pensando a godermela momento per momento».
«Va bene, carissima: allora la prossima volta troviamoci qui mezz'ora prima».

6 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

per godersi la vita mezz'ora prima nel parcheggio della scuola?

Luca Massaro ha detto...

A buon intenditor...

Marino Voglio ha detto...

pensavate che sarebbe stato per sempre, invece era solo fino al crollo del muro. evvabbe', è andata così. potete (possiamo) sempre consolarci recandoci mezz'ora prima eccetera.

Anonimo ha detto...

'Guarda me prendo tutta la vita com'è, non la faccio finita ma incrocio le dita e bevo un altro caffè'.....mia cugina, 'povera' impiegata di concetto al ministero della PI andata in pensione più di 30 anni fa a 42 anni e 7 mesi, tolte le 3 gravidanze con conseguenti aspettative e agevolazioni varie per il pre ed il post parto, fatti du' conti, prende una pensione che per me, coll'attuale giobat, grazie fornero, I love you, non solo sarebbe un decimo esatto, ma gli è che non la prenderò mai.......e poi dicono che la gente va fuori di testa....

Anonimo ha detto...

Ma proprio nel parcheggio della " SQUOLA"!?

caino

lozittito ha detto...

per me la risposta è appropriata, il baffo è lucido