lunedì 17 ottobre 2016

Appunti usuranti

A lavoro usurante corrisponde un lavoratore usurato.
Quali parametri usare per stabilire con correttezza quali lavori sono usuranti e quali no?

È indubbio che alcuni tipi di lavoro siano più usuranti di altri. Sia in termini di consumo mentale che fisico.

Ma siamo proprio sicuri che qualche lavoro sia escluso dal concetto di usura?

Mettiamola in questi termini: quante persone lavorerebbero se potessero vivere senza lavorare, ossia senza vendere sul mercato del lavoro la propria forza, la propria capacità lavorativa?

Chi è che lavora per divertimento, per passare il tempo, per gratificare la propria condizione esistenziale?

Quante mani alzate vedete laggiù?

Riassumiamo: la maggioranza delle persone nasce in una condizione in cui, a un certo punto della vita, o vende la sua forza lavoro o si barcamena con mille espedienti, tipo dormire nelle stazioni, mangiare alla croce rossa, farsi il bagno nei bagni pubblici e cambiarsi i vestiti una tantum perché hai le mutande incrostate.

Io ho conosciuto alcuni di questi tipi umani e mi ci ero anche affezionato, tranne alla puzza.

Non lavoravano. A uno, al compiere dei 65 anni, perché aveva comunque fatto una ventina d'anni di lavoro, gli dettero la minima (prima campava con le mance dei preti). Se la fotteva in tre giorni di albergo per dormire e mangiare e poi punto a capo.

Non faceva lavori usuranti, no: ma era usurato fin nel midollo.

Io alle facce di cazzo sindacali con le trippe da cintura sbottonata dopo mangiato gli strofinerei le palle in terra così per fargli capire da dove vengono e dove vanno le usure.

Tra parentesi: io sono cattivo, ecco, almeno ci provo.

Per non parlare delle facce di cazzo di governative.

Vox populi, che è vox dei, dice non ci sono più soldi. Benissimo. Vedete perché sono cattivo? Perché non ci credo. I cattivi non credono a un cazzo e se incontrano un dio gli chiedono di aiutarli a discredere, a screditare il credo.

Il lavoro usurante dei giovani mortificati dai voucher e dal merdoso job act li mette naturalmente contro gli adulti a un passo dalla pensione perché vulgata vuole che la giustizia di ora provocherebbe ulteriore ingiustizia per chi la pensione – in previsione – proprio non l'avrà.

Guerriglie tra poveri morti di fame. Neanche i primi della classe, gli stronzetti che pontificano alla radio, se ne avvedono. E mettono contro partite iva e dipendenti, privato e pubblico, mai nessuno che infili un dito nell'occhio o nel buco del culo giusto.

Schermaglie volgari, giustappunto.

Io volevo dire stasera che tutto il lavoro erode (da Erode, gran figlio di puttana che eppure poteva non esserlo) e usura.

Solo coloro che sanno sfruttare, erodere, usurare al meglio il lavoro altrui (un lavoraccio anche questo, nevvero) vivono senz'attrito, in sospensione, perché evitano la vita che non desiderano.

Chi lavora non desidera lavorare, è costretto a lavorare. Farsi piacere il lavoro è una costrizione. Dice qualcuno che non sarebbe nessuno se non avesse il lavoro. O bravo bischero. Ma tu sei nato con il lavoro appiccicato addosso come i coglioni?

Articolo Uno: l'Italia è una repubblica fondata sui.

1 commento:

UnUomo.InCammino ha detto...

In natura non si mangia gratis.