martedì 25 ottobre 2016

Nobel per la Pece

Ho letto questa notizia su Il Giornale. Io, dopo Putin, avrei aggiunto pure Assad.

Da un punto di vista strategico, non si può rimproverare all'America, e quindi al suo comandante in capo, di fare il gioco dell'America (e degli alleati più stretti dell'America; nello specifico della guerra in corso: Israele, Arabia Saudita, Qatar).

Quello che si può invece - e giustamente - rimproverare non tanto all'America ma al suo comandante in capo, è quello di non aver mai avuto cinque minuti di tempo, in sette anni, per telefonare a Oslo, al Comitato del Nobel della Pace e restituire il premio.

Perché da una persona intelligente, con una certa rettitudine morale, ci si aspetta di non essere presi per il culo. Perlomeno non fino all'ultimo, no.

9 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

tutta la storia degli Stati Uniti d'America, da colonia ad impero, è punteggiata di queste ipocrisie e oscenità
basti pensare cosa è successo dopo la guerra di secessione, quando nel 1877, nell'impasse seguito alle elezioni presidenziali, laddove non si sapeva chi dei due candidati (uno del sud e uno del nord) avesse vinto, si arrivò al compromesso di togliere le truppe nordiste dal sud in cambio del riconoscimento della vittoria del candidato nordista. perciò stesso si arrivò a lasciare mano libera ai vecchi latifondisti e schiavisti, in modo tale che per oltre un secolo i diritti civili ai neri furono negati, ad incominciare dal voto, e fu messo in atto un apartheid feroce che durò fino agli anni 1960 e per molti aspetti perdura tutt'ora. in questo momento (2016) è in atto negli Usa una campagna contro la discriminazione razziale nello sport. la discriminazione razziale esiste tutt'oggi sotto ogni aspetto in tutti gli stati degli Usa, basti vedere la mappa residenziale di qualsiasi città americana.

Luca Massaro ha detto...

Quasi quasi faccio del tuo commento il post e viceversa.

dmitri ha detto...

basti vedere la mappa residenziale di qualsiasi città americana
Appena, appena prima delle scie chimiche quanto a dimostrazione d'una tesi.

Luca Massaro ha detto...

Dmitri, vai a vederle le mappe. Vai a vedere come sono ben selezionate le classi, le "razze" quartiere per quartiere. Poi dopo lo spruzzi te, qui, un commento più dimostrativo (e meno chimicamente acido).

Olympe de Gouges ha detto...

@ dmitri

la sua ignoranza dei fatti è paradigmatica:
http://diciottobrumaio.blogspot.it/2015/01/the-butler.html

Luca Massaro ha detto...

interessante questo paper per farsi un'idea.

dmitri ha detto...

I fatti non si dimostrano con link che rimandano a articoli dello stesso che afferma una tesi. La "mappa", ci dice chi abita dove (forse, non l'ho guardata) e se anche fossero in maggioranza persone con le antenne a vivere nei posti peggiori, le mappe, ci diranno solo che ci sono più poveri tra gli omini con le antenne. Ora la dimostrazione della tesi (il regime discriminatorio) dovrebbe posare su altri fatti. Consiglio di tenere in considerazione (il fatto) che nella magione più bella del regno ci vive un omino con le antenne, un discriminato.

Anonimo ha detto...

In effetti noi viviamo e in genere percepiamo le tre dimensioni.
Normalmente ci si muove meglio in larghezza ed in lunghezza.
La profondità sovente viene percepita quando per distrazione ,(cervello troppo occupato da una lettura, o alterato da una serie di canne multiple) cadiamo in una buca.
Le ossa rotte sono un fatto ,così come una mappa.
Peccato che se ne ci renda conto solo dopo aver rotto le ossa.
Eppure le mappe, "pardon " le buche ,erano dei fatti inequivocabili, meglio, se il nostro cervello avesse letto in anticipo la mappa, che ci segnalava la buca, probabilmente si sarebbe potuta evitare ,sempreché il nostro cervello ,non fosse stato distratto da quei "particolari" cui accennavo prima, soprattutto il secondo.

caino

Anonimo ha detto...

La storia della 'conquista' yankee si riassume in questa frase detta da un vecchio capo nativo Americano che, invitato a una delle tante ipocrite celebrazioni del trattato wasp-indians disse semplicemente questa frase 'They made us many promises, more than I can remember, but they never kept but one, they promised to take our land and they took it' gli USA stanno tutti qua e questo è il loro metro di giudizio per la politica estera, per quella interna è sempre la legge del farwest, chi spara prima forse se la cava a meno di essere nigger. Obama non è americano, è nigeriano di ricca famiglia in Nigeria ed in USA, studi ad Harvard e quando mai i nigger USA studiano lì, costruito pezzo a pezzo da the powers that be e tenuto lì per 8 anni a fare quello che gli era richiesto, adesso hanno Clinton......spero che il folle Trump passi, ma avrei dubbi fondati......