venerdì 28 ottobre 2016

Non fare niente

Non aveva fatto niente. Niente. Eppure. Eppure si sentiva colpevole lei stessa di qualcosa, non sapeva esattamente di che cosa, o forse lo sapeva, ma non osava confessarselo, confessarglielo, entrare nello specifico di un presentimento che forse condividevano, lui per manifestarlo come accusa, lei come scusa, anche se delle scuse lui non se ne sarebbe fatto niente, mentre delle accuse lei se ne faceva un cruccio, quello che aveva fatto, o meglio: quello che non aveva fatto, continuare ad amarlo, sarà per lui sempre una fonte di scorno, se per caso gli capitasse di scorgere nei suoi occhi un lucore che conosceva ma che non sarà dovuto al riflesso nei suoi occhi, non più, verso quelli di altri, forse, lo vedrà, lo intuirà, e la tristezza gli piomberà addosso come un cavalcavia. 
A lei dispiace, sì. E tanto. Non sa proprio in quale altro modo dirglielo, pur sapendo che non vale niente il dirlo e il crederlo da parte sua, perché questo non modificherà lo stato delle cose, non trasformerà la sua delusione in una soluzione condivisa.

Così ha deciso: farà il possibile per evitare di guardarlo negli occhi nelle non più frequenti occasioni in cui saranno costretti a incontrarsi. Cercherà di fingere una melanconia che non le appartiene, forzerà la piega delle labbra all'ingiù, come una madonna addolorata che non sa neanche più bene lei per quale motivo addolorarsi. Quanto sarebbe bello che trovasse lui per primo una donna, una compagna che a poco a poco albergasse nel suo cuore al posto suo. Non sa quanto concederebbe perché ciò accadesse. Non lo sa, e non osa neanche immaginarlo, probabilmente perché quello che vorrebbe per lui, accade adesso a lei, lo sente nei suoi pensieri che si confondono, nello sguardo perso al mattino mentre si lava il viso, quando sbadiglia e socchiude gli occhi e nella mente le si illumina un volto nuovo, dei nuovi lineamenti, una voce, una voce che l'accompagna nel silenzio della sera.

3 commenti:

Rachel ha detto...

Molto bello.

Luca Massaro ha detto...

Molte grazie, cara.

Anonimo ha detto...

Lei è uno scrittore nato, complimenti soprattutto per la frase conclusiva, una poesia ermetica.