venerdì 9 dicembre 2016

Normale amministrazione

Tra i vari motivi per cui i partiti che prima hanno sostenuto il governo Renzi adesso sono pronti a sostenere un nuovo governo, il principale è che loro forza parlamentare con nuove elezioni sarebbe meno forte, non godrebbe più dello steroide incostituzionale del premio di maggioranza ottenuto col porcellum – chissà perché nessun esponente piddino ricorda tale vulnus; di più: sai che prefica sarebbe se il premio l'avesse avuto Forza Italia o il Cinquestelle, peggio della Wada che lancia accuse di doping agli atleti russi.

A questo si riduce l'urgenza di un nuovo governo, altro che le scadenze e gli impegni internazionali e istituzionali, altro che rispettare il desiderio mattarelliano di non commettere il parricidio di sciogliere lo stesso Parlamento che lo elesse al Quirinale.

E dunque entri in scena un nuovo presidente del consiglio (Gentiloni?) a recitare l'epilogo di una legislatura nata male e cresciuta peggio, legislatura che ha confermato – per quanto mi riguarda definitivamente (meglio tardi che mai, lo so, lo so) – a che cosa si riduce ogni velleità riformista: giochini di potere, salvaguardia di determinati interessi, elemosine calmieranti. Normale amministrazione.

Nessun commento: